“Ho notato che, i pochi spettatori presenti sugli spalti, erano uno attaccato all’altro. Se ne fai entrare pochi, ma senza distanziamento…che senso ha? Nessuno vuole sottovalutare una questione delicata come il Covid, ma oggi ci sono le cure pur non avendo ancora avuto il vaccino. Far entrare 10mila persone in uno stadio da 30mila non creerebbe problemi, con le dovute proporzioni credo che al ristorante e al supermercato ci siano assembramenti molto più concreti e, per di più, in un luogo chiuso. E’ necessario che tutti prendano decisioni con raziocinio”. Così il direttore generale della Reggina Massimo Taibi ai microfoni di TuttoSalernitana. L’ex portiere del Milan parla della contestazione della tifoseria granata: “Con la crisi che c’è in questo periodo non è semplice trovare imprenditori che investano, basti vedere quante realtà blasonate sono sparite o vivacchiano nelle categorie inferiori. Non entro nel merito dell’argomento multiproprietà, il tifoso è libero di pensarla come vuole. Da addetto ai lavori e da dirigente faccio un ragionamento diverso, la Salernitana ha sempre disputato dei campionati onesti. Che poi sia una piazza che merita la serie A non ci sono dubbi, ricordo i  40mila nella sfida col Venezia che fecero la differenza. Il periodo, però, è difficile e chi spende merita rispetto”.

Si chiede a Taibi che partirà sarà, tra una squadra incerottata e una neopromossa carica di entusiasmo: “Fella e Tutino sono due ottimi attaccanti, chi sa far gol lo fa in tutte le categorie e la Salernitana è in mani sicure. Sarà una bella gara, l’esordio è sempre una incognita per tutti. Figuriamoci per la Reggina che non scende in campo da marzo, in uno stadio senza tifosi e l’imprevedibilità che la farà da padrone. E’ un periodo di rodaggio, in cui la condizione fisica non è ottimale. Non a caso nelle prime giornate si verificano spesso risultati a sorpresa, ci vorrà almeno un mese e mezzo per iniziare a delineare qualche valore. Oggi incontrare una big conviene”. Si chiude con il caso Micai: “E’ legittimo che una società e un allenatore facciano delle scelte, talvolta impopolari. Sono combattuto perché ritengo Micai un grande portiere. Ha attraversato momenti negativi, è vero, il suo limite è l’alternanza tra partite eccellenti ed errori. E’ sempre stato un mio pallino, ma non entro nel merito delle decisioni del collega”.

Sezione: Esclusive TS / Data: Ven 25 settembre 2020 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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