Tra le 17 e le 18 è attesa la sentenza della Corte d'Appello Federale rispetto al ricorso del Cosenza Calcio che, come noto, chiede la ripetizione della partita persa contro la Salernitana. Il motivo? Secondo la società calabrese, difesa dall'avvocato Di Cintio, il quarto uomo Paterna aveva autorizzato l'ingresso in campo del centrocampista Ba e, quindi, il cartellino giallo successivamente estratto ai suoi danni dall'arbitro Dionisi (poi decisivo per l'espulsione finale) non aveva nessuna giustificazione. Il Cosenza, dunque, batte sull'errore tecnico che, è bene precisarlo, non comporta la ripetizione in automatico della partita. Il giudice sportivo si era già espresso, ritenendo chiaro quanto scritto nel referto arbitrale. Il Cosenza, in pratica, si trova a scalare un'autentica montagna e dovrà dimostrare, in soldoni, che Dionisi e Paterna abbiano sostenuto una tesi fasulla. La prova televisiva, come noto, non è applicabile in casi come questo. La Salernitana è difesa dall'avvocato Gianmichele Gentile che, intercettato dalla nostra redazione pochi minuti fa, si è detto assolutamente fiducioso e convinto che "abbiamo portato avanti una linea seria, con una serie di elementi a nostro favore che ci permettono di essere sereni". Ma su cosa si basa la linea della Salernitana, già riconosciuta dal giudice sportivo? Nello specifico il legale rappresentante, ai giudici, ha riferito che "per la sanzione disciplinare non ci sono possibilità di inoltrare ricorsi alla Corte Federale", eventualità esclusa dal regolamento. SI possono impugnare le pene erogate a seguito di una sanzione: in pratica il Cosenza poteva chiedere uno sconto di pena per Ba, non l'annullamento di una sanzione insindacabile come quella del direttore di gara. "Il calciatore è stato espulso perchè è entrato in campo senza autorizzazione, è una infrazione disciplinare punita con l'ammonizione. Nessuno potrà intervenire nel merito" aggiunge la dirigenza granata. Chi dovesse uscire sconfitto da questa querelle giudiziaria avrà la possibiità di rivolgersi al CONI, eventualmente in ultima istanza al TAR del Lazio e al Consiglio di Stato che, tuttavia, non possono esprimersi nel merito del regolamento sportivo e non potranno ribaltare quanto stabilito in precedenza. La sensazione è che la vicenda, obiettivamente triste, possa concludersi positivamente e in modo definitivo tra un paio d'ore. Gentile aspetta risposte, i giudici sembrano orientati a riconoscere la validità del referto arbitrale: la regola, lo ribadiamo, rispetto a provvedimenti disciplinari non consentiva nemmeno di fare ricorso. Seguiranno aggiornamenti.

Sezione: Esclusive TS / Data: Lun 21 dicembre 2020 alle 16:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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