"Sto seguendo il campionato di serie B, è chiaro che sono felice per la Salernitana e scontento per il Brescia. E' un torneo aperto a tutto, ci sono molte squadre attrezzate per la vittoria finale. Il campo non mente mai, siamo arrivati ad un punto della stagione in cui i valori stanno emergendo. I granata sono primi meritatamente, dipenderà dall'allenatore e dai giocatori che dovranno saper gestire i momenti difficili e arrivare alle ultime 7-8 gare in una posizione privilegiata. Ha tutte le carte in regola per competere, non ha nulla in meno delle altre". Così il doppio ex di Brescia e Salernitana Luigi Cagni ai microfoni di TuttoSalernitana. Il mister, che a Salerno ha lasciato un buon ricordo nella stagione 99-2000, prosegue: "Sento tanto parlare di bel gioco, ma è una frase che mi fa sorridere. Se esprimi un calcio piacevole, tiri tante volte in porta e poi perdi...a che serve? Castori è un allenatore della mia generazione: sa come si vince, ha già vinto. Lavora per ottenere i risultati, lo spettacolo è altra cosa. Non mi sembra che le altre stiano facendo cose eccezionali, vedo anzi presunte corazzate in difficoltà. Il campionato è molto aperto, tecnicamente la squadra ha dato dimostrazioni e, come ho detto prima, non dovrà mollare un centimetro fino all'ultimo mese e mezzo. Quando i punti peseranno e dovrai avere la condizione psicofisica migliore, senza dimenticare che subire pochi gol è sempre determinante".

Si chiede a Cagni se sono i famosi progetti a far vincere i campionati o è sufficiente allestire una grande squadra: "Può succedere l'una e l'altra cosa. Chi, come il Lecce o l'Empoli, ha una rosa di spessore è decisamente avvantaggiato. Aggiungerei Spal e Frosinone: lì non c'è solo progetto, ma c'è la possibilità di partire con una base di calciatori diversa dagli altri. La Salernitana, però, è meritatamente prima. Se, ad oggi, i granata hanno più punti degli altri un motivo ci sarà. Come ho detto prima, la difesa è il vero punto di forza e Castori, sotto questo punto di vista, è una garanzia. Non lo dico io, lo insegna la storia del calcio. E' una statistica che non tradisce mai. Solo l'anno scorso è capitato che l'Atalanta abbia subito 65 gol qualificandosi in Champions: mica ne puoi segnare cento in ogni campionato? E' stata una eccezione. Chi ha la porta troppo aperta non va da nessuna parte". Cagni batte su un concetto: "A Brescia eravamo praticamente retrocessi, avevamo subito 55 gol. Mancavano poche partite, ho basato tutto sul "non prenderle". Abbiamo conquistato otto pareggi, abbiamo mantenuto la categoria. Forse non vi rendete conto quanto sia importante per un giocatore non subire reti. Se trovi la compattezza, come ha fatto Castori, affidandoti poi a una coppia d'attacco di livello e un calciatore come Di Tacchio che dà sempre una grossa mano, diventa tutto più semplice. E' gente che può inventare qualcosa, mentre il reparto difensivo conserva. Il calciatore sta bene quando arrivano i risultati, personalità e sicurezza si acquisiscono quando non perdi, non se fai 12 tiri in porta e perdi lo stesso".

Ma perchè non c'è ancora il salto di categoria?: "Bisogna chiedere a Lotito. Sono tante componenti che fanno la differenza. I programmi e la solidità della società, l'arrivo di calciatori forti ma che abbiano anche la personalità per indossare quella maglia. Se non corri non vai da nessuna parte, i nomi non bastano e spesso non servono. L'organizzazione è fondamentale, ai giovani bisogna sempre abbinare 3-4 elementi d'esperienza. In questo momento c'è lo stadio chiuso che è arma a doppio taglio: la curva ti dà grosse vantaggi, ma ora ci sono meno pressioni e questo può fare la differenza. Meglio avere il pubblico, non ci sono dubbi, ma Castori è riuscito a isolare il gruppo e sta creando la mentalità giusta. Bene così, avanti così". Infine una riflessione sul Brescia che si trova in zona retrocessione: "Non sono sorpreso. Se hai un presidente come Cellino che, dopo dieci giornate, ha cambiato tre allenatori...dove vuoi andare? Che logica ha? Non può funzionare, anche se hai la squadra più forte di tutti. Quello che è capitato con Corini è incredibile, quest'anno è riuscito a peggiorare. Speriamo si salvi, ora c'è un mio ex giocatore a fare l'allenatore. E' bravo, ma inesperto. E la situazione lì non è delle più felici. Ho tanto affetto per la Salernitana, ma spero vincano i biancazzurri. La vedo dura, però: conosco Castori, le partite le prepara bene". 

Sezione: Esclusive TS / Data: Ven 11 dicembre 2020 alle 23:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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