Pur additata, non si sa per quale motivo, come filo-societaria, la nostra redazione sta portando avanti una linea molto equilibrata. Abbiamo sempre ritenuto che l'allenatore possa essere un valore aggiunto, che da tempo non si vedeva un gruppo così affiatato e che la Salernitana non farà fatica a salvarsi pur essendo inferiore ad alcune delle big del campionato. Il tempo dirà se la rosa di quest'anno sia superiore o meno a quella che ha chiuso mestamente con Ventura, ma siamo convinti di una cosa: se viene meno lo spirito battagliero, la condizione fisica e la voglia di lottare su ogni palla come accaduto nel pantano contro l'Ascoli, ecco che emergono i limiti. Già a Verona, contro una autorevole candidata per la vittoria finale, per 30 minuti la Salernitana aveva sofferto, ma la giornata di grazia delle punte e il carattere consentirono addirittura di vincerla. Ieri è bastato incontrare un avversario nettamente superiore (pur con tutte le assenze) per andare in difficoltà, senza riuscire purtroppo a trasformare la rabbia finale in una reazione concreta. Se devi solo difendere e non impostare, è chiaro che Schiavone, Di Tacchio e qualche altro elemento comunque valido vadano in apnea. Con questo non stiamo bocciando la Salernitana dopo la prima sconfitta: è esercizio che lasciamo volentieri agli amici di facebook che, finalmente, riprenderanno a propinare le loro teorie fuori da ogni logica. Allo stesso tempo, però, rimarchiamo quanto detto all'indomani del 4-1 al Pisa o del blitz del Bentegodi: a gennaio bisogna arrivare in una buona posizione di classifica e prendere un esterno sinistro (abbiamo rimpianto Lopez!), un centrocampista di qualità che detti i tempi, un esterno destro che dia il cambio a Kupisz (le condizioni di Lombardi restano un mistero) e un attaccante che possa far rifiatare Djuric e Tutino garantendo gol. Altrimenti sarà un'altra annata - almeno sulla carta - da eterna incompiuta. 

Sezione: Mercato / Data: Mer 18 novembre 2020 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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