E' opinione abbastanza diffusa che la Niccolò Giannetti non possa essere il calciatore abulico, inconcludente e spesso spaesato che stiamo vedendo da un anno e mezzo a questa parte. La sua carriera parla chiaro: non è mai stato un grande bomber, ma ha contribuito alla salvezza del Livorno e alla promozione in A di un Cagliari stellare.  A Salerno le cose erano partite benissimo: doppietta in coppa Italia di pregevole fattura, eurogol col Pescara e tanto impegno al servizio della squadra, prima del pomeriggio di Cittadella in cui segnò un gran gol di testa (l'ultimo con la maglia granata) prima di fallirne uno clamoroso al 95' che poteva valere il pareggio. Da quel momento in poi si è inceppato e chissà quanto sarebbe cambiata la storia se i soliti arbitri non gli avessero annullato un gol regolarissimo a Benevento in quel derby dominato dalla Salernitana in campo e sugli spalti. Castori sta facendo di tutto per rivitalizzarlo, ma l'addio a gennaio appare cosa certa. E pensare che quella maglia era un po' nel suo destino. Nel 2012, appena assunto l'incarico di direttore sportivo della Salernitana, Massimo Mariotto avrebbe voluto portarlo a Salerno dal Siena scommettendo su un ragazzo che si era ben distinto nel vivaio della Juventus. Alla fine prevalse la volontà di acquistare due giocatori di maggiore esperienza come Guazzo e Ginestra, ma già 8 anni fa Giannetti era nell'orbita del cavalluccio marino. 

Sezione: Mercato / Data: Lun 16 novembre 2020 alle 19:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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