"In un momento difficile della mia vita Salerno mi ha saputo abbracciare fortissimo, mi ha dato una grande spinta per ripartire, una forza incredibile. Per questo il mio legame con questa città e con questa squadra è così forte". Parole e pensieri di Arturo Di Napoli, bomber di Rozzano che dopo una promozione arrivata a suon di gol è riuscito a entrare nel cuore dei tifosi, ma anche da ex ha riscoperto un rapporto molto stretto con la Salernitana e la sua gente.
Anche per lei, come per Ighli Vannucchi, tripletta di promozioni in serie A di tre squadre nelle quali ha giocato…
"Sì, e ne sono veramente felice, perché sono tre piazze dove mi sono trovato benissimo. A Empoli sono legato da una profonda amicizia con il direttore sportivo Accardi e con patron Corsi, a Venezia pure ho tanti amici e ho vinto un campionato, poi c’è Salerno…",
Cosa rappresenta per lei?
"Lo dico con affetto, ma quanto invidio i calciatori che hanno compiuto questa impresa. E io ho vinto un campionato di serie C, ma riuscire a centrare la promozione in serie A, vuol dire entrare nel cuore di questa gente. Hanno fatto felici un popolo che io adoro, e inconsapevolmente anche me, quando si vince non c’è piazza che ti faccia sentire come Salerno. Vero che ci sono pressioni, ma se riesci a fare bene, c’è il rovescio della medaglia, che è fantastico".
Se l’aspettava questa impresa?
"Onestamente credevo che finalmente avrebbe centrato i playoff, aveva una buona squadra. Poi forse senza far torto a nessuno, non la riuscivo a immaginare lì in alto, sopra a squadre come Monza e Lecce, così come il Venezia, altra gran bella sorpresa. L’Empoli invece l’avevo pronosticata come una delle principali candidate. Per Fabrizio Castori si può parlare di capolavoro, suo, del suo staff, e dei suoi ragazzi. Ha gestito bene anche la situazione pandemia, stadi chiusi, sapendo tirare fuori la carica da ognuno".
E ora il grande salto…
"Servono gli innesti, Castori ha già dimostrato di essere un ottimo allenatore, ma soprattutto una persona di cuore buono, e intelligente. Per cui io ripartirei dai lui, l’ha fortemente voluta la serie A dopo averla persa con il Carpi, sicuramente conoscendolo potrebbe lavorare anche 24 ore su 24 per il bene della sua squadra. Certo dipende anche molto dal punto di vista societario".
Che idea si è fatto?
"Da un lato sono tranquillo perché so che Lotito non è uno sprovveduto, ha fatto grandi cose nonostante qualche critica per il discorso multiproprietà. Dall’altro penso che non ha paura ad andare contro le istituzioni, il testa a testa non lo spaventa, se ritiene di essere nel giusto va avanti fino in fondo. Spero che non si arrivi ai ferri corti con la Figc, e che soprattutto il pubblico di Salerno non sia minimamente toccato da ogni tipo di discorso. Poi se viene una proprietà nuova e decide di azzerare tutto...".
A proposito di innesti, consigli per gli acquisti?
"Non ha senso fare nomi ora, ma dico che io ripartirei da Tutino, Djuric e Gondo a una condizione. Che gli si metta al loro fianco un attaccante esperto, di categoria, da doppia cifra garantita. Poi magari qualcuno esplode, ma io farei uno sforzo economico in quel reparto. In serie A cresce il livello di attenzione, marcature, diagonali, gli errori della difesa sono ridotti di molto rispetto alla serie B. Il salto dalla C alla B è molto più difficile da metabolizzare, spesso cambiando poco e bene si può essere protagonisti, in A è tutto un altro livello. Punterei su qualcuno che possa rigenerarsi all’Arechi, che casomai ha trovato poco spazio in qualche big, ma ha comunque qualità indiscutibili, e che possa esaltarsi di fronte a un popolo che quando vuole sa farti volare"

Sezione: News / Data: Mar 08 giugno 2021 alle 11:30 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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