"Felice di stare lassù" è il motivetto di una famosa canzone, assolutamente adattabile al momento vissuto dalla Salernitana e dalla sua splendida tifoseria. Al netto di editorialisti che vivono per lanciare frecciate pontificando dall'alto di un altare sempre meno popolato ed isolato (ma, in fondo, qualche click su facebook fa sempre bene), la gente sta iniziando a respirare il profumo dell'impresa sportiva e anche i più scettici non possono che togliersi il cappello dinanzi a questa grande, grandissima squadra. Il successo di Cremona sa tanto di credibilità, ma anche di organizzazione, programmazione e determinazione. Si può dire tutto quello che si vuole, ma se si torna a parlare di promozione diretta il merito va anche a Claudio Lotito, Marco Mezzaroma e Angelo Fabiani, senza dimenticare il condottiero Fabrizio Castori che è uno degli artefici principali per il suo coraggio, il suo entusiasmo e la capacità di non guardare in faccia a nessuno e di procedere dritto per la sua strada senza condizionamenti di nessun genere. Un giovane allenatore, alle prime armi, probabilmente avrebbe pagato a caro prezzo le tensioni estive, quelle che non vanno mai dimenticate e che amplificano i meriti dei granata. Non sappiamo come andrà a finire e ci sono comunque squadre attrezzatissime, ma già aver provato certe emozioni è un qualcosa di straordinario. Del resto era dalla stagione 1997-98 che la Salernitana non lottava per la serie A. Qualche timido tentativo con Aliberti nel 99-2000 e nel 2001-02 (stagione però diventata anonima già a 5-6 giornate dalla fine, ma all'epoca non c'erano i social e le teorie del galleggiamento non potevano essere proposte), due annate sofferte con Lombardi, un quinquennio altalenante con questa proprietà prima di cambiare rotta dopo i rigori di Venezia e provarci in modo ancora più concreto. Il tempo dirà se fu vera gloria, ai posteri l'ardua sentenza. Intanto godiamoci il momento.Felici di stare lassù.

Sezione: News / Data: Dom 07 marzo 2021 alle 12:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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