L'appello di un tifoso: "Da abbonato chiedo di abbassare i prezzi per la gara di domenica"

La scelta della società di alzare il prezzo dei biglietti in occasione di uno scontro diretto già di vitale importanza ha fatto storcere il naso a tantissime persone e, purtroppo, va in contrasto con le continue dichiarazioni che vanno nella direzione delle "famiglie allo stadio" e delle "nuove generazioni da fidelizzare". Se è vero che in serie A lo spettacolo ha un costo che va rispettato e che un presidente ha tutto il diritto di far quadrare i conti e di garantirsi introiti, è altrettanto vero che in tempi di grave crisi economica - ancor più dopo la mortificante prestazione di ieri - sarebbe  necessario quantomeno non togliere gli ingressi omaggio per gli under14 e inventarsi qualcosa che non danneggi gli abbonati e che consenta, contemporaneamente, di riempire lo stadio e garantire il fattore dodicesimo uomo. A proposito di abbonati, oggi Paolo Sessa (tifoso di vecchia data da sempre al fianco della Salernitana) ha inviato una email alla nostra redazione chiedendo alla proprietà di "tornare sui propri passi, va lanciato un segnale. Ho speso tanti soldi per l'abbonamento in tribuna azzurra, ho cercato di coinvolgere nipoti e parenti per essere in tanti al fianco della Salernitana e nessuno degli 8000 abbonati la prenderebbe male se, in questi tre scontri diretti, prevalesse la volontà di riempire l'Arechi piuttosto che di fare incasso. Conosco una marea di gente costretta a restare a casa per problemi economici". Ed in effetti, nella sezione dedicata ai commenti, sono in tanti che scrivono con rammarico che dovranno vedere la partita in tv "perchè andare allo stadio con moglie e due figli costa 100 euro, di questi tempi faccio la spesa o pago una bolletta". C'è ancora tempo per rimediare, è una questione di volontà. Il dato attuale parla di 2000 biglietti venduti e di 10000 presenze già certe, ma col sold out assai probabile della curva sarà difficile immaginare code per distinti e tribuna a quel prezzo. Risultato? Poco incasso e minimo stagionale. A  chi giova?