SALERNITANA: i tifosi “rinfacciano” alla società la nota dell’aprile 2019

La panchina è vuota, eppure la gente sembra non farci caso. Persino il toto-allenatore della Salernitana pare non esser più lo stesso. Scivola via in un clima anomalo, in cui s’è spento ogni sacro fuoco di passione. È arrabbiata e distaccata la tifoseria granata, mentre aspetta un cenno sul successore di Gian Piero Ventura, e la cosa ancor più strana è che “questo non va per quello”. Anzi, in un immaginario collettivo sospeso tra furia e disincanto, si dà persino del “perditempo” a chi prova a seguire le evoluzioni per il sesto campionato di serie B consecutivo che l’ippocampo disputerà sotto la guida di Claudio Lotito e Marco Mezzaroma. Perché la piazza è stanca. E cinque anni senza andar oltre il decimo posto pesano anche sulle spalle di chi predica lucidità e non disfattismo. Alla base di tutto, poi, c’è quella nota ch’è diventata un’ossessione, battuta dal sito di bandiera della Salernitana l’11 aprile del 2019, firmata a quattro mani dai soci e cognati che reggono il club. È la dichiarazione d’intenti fatta a seguito d’un incontro, a Roma, con i rappresentati della tifoseria organizzata e ultras: la proprietà promise di lottare per la serie A, senza “se” né “ma”. Più d’un anno dopo, con di mezzo una salvezza all’ultimo respiro al tramonto di quel campionato (scorso) di contestazioni e d’una pandemia che ha posticipato in piena estate la fine dell’attuale stagione, le parole di quel giorno sono state disattese. Non tanto per le sottigliezze meramente dialettiche che hanno scandito gli ultimi mesi («nessuno mi ha chiesto la promozione né i playoff», ha sempre sottolineato Ventura), quanto per i fatti raccontati dal campo. I granata hanno steccato l’accesso alla post season, devono ricostruire il progetto con un nuovo tecnico, perché l’annunciato ciclo da aprire con l’ex ct s’è chiuso neppure ventiquattr’ore dopo il ko contro lo Spezia nell’ultima giornata, e va da sé che gli umori della torcida siano cupi, scettici (eufemismo per non dir altro).