La verità, alla lunga, viene sempre a galla e quando ieri sottolineammo che non c'era nessuna relazione tra il pregresso infortunio del laziale Marusic e l'addio improvviso di Tiago Casasola sono arrivati un sacco di commenti di critica. Oggi, però, gli stessi soloni dei social si sono ammutoliti rispetto all'evidenza: il difensore argentino, già reduce da un girone di ritorno negativo e da qualche gesto discutibile, non ha convinto affatto il tecnico Giampiero Ventura che, questa mattina, ha ribadito un concetto fondamentale ai tifosi e alla squadra: "Chi non onora la maglia sarà mandato via in un secondo". Nel corso di queste prime sgambature, il trainer granata ha rimproverato spesso Casasola invitandolo a mantenere alta la concentrazione e la stessa dirigenza ha notato un atteggiamento dimesso, quasi distratto.

Senza dubbio il recente lutto ha inciso sulla componente psicologica e anche in questo caso avevamo sottolineato due settimane fa che il calciatore avrebbe preferito cambiare aria anche a costo di trasferirsi all'estero. Un modo per ripartire da zero, insomma. Di certo c'è che Ventura non si è mai imposto per il ritorno a Salerno di Casasola e che il parere dell'allenatore è stato fondamentale per convocare la riunione di ieri e sancire il suo ritorno alla Lazio. Sarà, probabilmente, toccata e fuga. A meno che non si concretizzi l'operazione Verona, infatti, l'ex Alessandria potrebbe lasciare l'Italia. Chiudiamo con un consiglio ai tifosi, almeno i frequentatori abituali dei social. Siamo i primi a batterci sul concetto "succursale" e sul percorso autonomo che deve essere garantito alla Salernitana rispetto alla Lazio. Ma la critica a prescindere, dettata da odio e frustrazione, diventa poco credibile e comporta cantonate clamorose. L'ambiente è già abbastanza scettico, non serve gettare benzina sul fuoco.

Sezione: News / Data: Gio 18 luglio 2019 alle 14:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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