Al netto delle tesi deliranti di tanti improvvisati principi del foro che popolano i social trasformandosi da tifosi a registi di film, la Salernitana crede fortemente nel salto di categoria. Quest’anno, al massimo il prossimo come confermato dalla qualità della rosa allestita e dalla scelta di un allenatore di spessore come Gian Piero Ventura. La classifica, del resto, parla chiaro. I granata sono a -4 dalla seconda e, dopo tanto tempo, avranno la possibilità di giocarsi una partita definibile come scontro diretto per la. Roba da far venire i brividi solo a pensarci. “Ma non possiamo andare in serie A, la regola lo vieta e la società mette un freno volutamente” dice qualcuno, persone che probabilmente hanno un bel po’ di fantasia e amano scherzare. Anche perchè sarebbe preoccupante se lo pensassero sul serio. Se solo avessero letto una sola volta il famoso articolo 16 bis delle Noif non solo si tranquillizzerebbero (e contestualmente dovrebbero trovare un’altra scusa per giustificare l’assenza dagli spalti) ma capirebbero che una deroga c’è già stata nel 2012, che il precedente tra Lazio e Siena gioca a favore della Salernitana e che potrebbero essere concessi 60 e non 30 giorni per la cessione del club in caso di doppia presidenza nella medesima categoria.

In attesa che Gravina, presidente FIGC, indica la riunione in presenza della politica per affrontare il problema in modo concreto e definitivo, Lotito sta cercando di capire quali possano essere gli sviluppi. Mezzaroma, da solo, difficilmente continuerebbe e così il cambio della normativa rappresenta l’ultimo dei pensieri. Il presidente si è confrontato con legali di un certo spessore. Gli avvocati Morescanti e Capobianco, che seguono molto da vicino le sorti della Salernitana, assicurano che il trust sarà la soluzione più semplice e legalmente attuabile. Tutto confermato anche da personaggi influenti del mondo dello sport che non si opporrebbero ad un passaggio di consegne assolutamente legale e trasparente. Predisponendo, magari, la disputa della partita alla prima giornata e limitando gli affari tra le due società che, ricordiamo, seppur in linea totalmente teorica potevano affrontarsi già in finale di Coppa Italia. Solo l’avvocato Gentile è apparso scettico e ritiene che non ci siano le basi giuridiche per un trust, ma la sua tesi è stata smentita dagli altri legali a cui è stata affidata la “patata bollente”. Ad ogni modo non sarà certo una doppia proprietà a frenare le ambizioni sportive della Salernitana. Nelle prossime settimane possibile summit a Villa San Sebastiano per fare il punto della situazione in merito.

Sezione: News / Data: Lun 24 febbraio 2020 alle 22:30
Autore: TS Redazione
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