L’elenco delle scuse è particolarmente lungo. Dai prezzi al calcio spezzatino, dalla contestazione nei confronti della società al consueto discorso della multiproprietà. Ogni giorno una nuova perla ad arricchire la collana degli orrori utile soltanto a giustificare l’ingiustificabile. In questa stagione 2019-20 l’unica componente che sta perdendo e che è venuta a mancare clamorosamente è la tifoseria granata. 4500 paganti per una Salernitana in lotta per la promozione diretta è un qualcosa di assurdo, ingiustificabile, vergognoso. Serve a pochissimo scendere in piazza in 20mila nel giorno del centenario se poi la festeggiata viene lasciata completamente sola dalla sua gente. Gli alibi sono finiti: oggi si giocava alle 15, di domenica, con prezzi popolari nei distinti per i giovani, punti fondamentali in palio e una situazione di emergenza totale che richiedeva l’apporto del pubblico. Salerno è venuta meno e sta diventando una triste abitudine. Facile prendersela con una dirigenza partita dal nulla e ora stabilmente al quarto posto in serie B con la concreta possibilità di cambiare volto alla sua stagione sabato prossimo a Frosinone, contro una paracadutata che sarebbe nettamente al di sotto del cavalluccio senza la beffa dell’andata al 95′ e, soprattutto, con arbitraggi più equi. L’auspicio? Che l’Arechi sia sempre questo, fino alla fine. Vuoto in tutti i settori, finanche in curva. Ma profondamente innamorato. Ultras, club organizzati e veri tifosi hanno deciso di esserci, di prendere per mano i calciatori apprezzandone l’impegno sempre profuso. Non a caso il volume dei cori si è alzato in automatico in ogni momento di difficoltà. Un segnale di maturità, un esame superato. Bastano loro, il vero dodicesimo uomo e la vera forza della Salernitana, per fare la differenza. Il resto? Un mix tra disfattisti (e quanto hanno aspettato il pareggio del Livorno!), gufi, registi di film e frequentatori di social. Sarà pur vero che una fetta di pubblico si è legittimamente allontanata dopo la vergognosa stagione precedente, ci sta anche la paura di illudersi per poi calare successivamente. Ma non godersi la stagione della rinascita è un errore che Salerno, dopo due fallimenti e 70 anni di serie C, non può permettersi. E poi non dicessero che Lotito aveva torto…

Sezione: News / Data: Lun 24 febbraio 2020 alle 20:30 / Fonte: Ferraiuolo/GranataCento Editoriale
Autore: TS Redazione
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