Un nuovo record per Lotito e Mezzaroma, non propriamente lusinghiero. Qualche giorno fa, infatti, la società ha comunicato di aver provveduto a svincolare ben 52 calciatori del settore giovanile: nessuno in Italia vanta una statistica simile. A prescindere dalle effettive potenzialità di questi ragazzi, è evidente che quello del vivaio sia uno dei problemi principali della Salernitana. Al netto dell'auspicio di "curare in modo particolare il settore giovanile, è il nostro futuro", ad oggi i fatti vanno in una direzione totalmente opposta. Se i risultati della Primavera sono sotto gli occhi di tutti (ultimo e penultimo posto, costantemente), desta una certa preoccupazione l'assenza di almeno un giocatore che sia riuscito ad imporsi stabilmente in prima squadra. I baby Novella e Gaeta, con Stefano Colantuono in panchina, hanno esordito sul finire della stagione 2017-18 contro Foggia e Palermo, ma in 8 anni è davvero troppo poco. 

Di altri si sono perse le tracce, eppure si parlava bene del portiere Sabbato (ricordiamo un'amichevole di livello disputata contro il Lanciano nel 2014), dei difensori Trozzo e Tarallo, del centrocampista Nappo e dell'attaccante Cappiello, con il quale si è recentemente arrivati alla rescissione. Anche il valzer di panchine non ha giovato e far guidare la Primavera a tre persone diverse in poche settimane non contribuisce certo alla crescita di questi ragazzi. Se poi il talento più interessante, il giovanissimo centrocampista Vignes, viene girato alla Lazio tra mille polemiche si può ben capire la preoccupazione di quei tifosi più attenti che non si concentrano esclusivamente sul risultato della domenica, ma che valutano un percorso di crescita a 360°. Si spera sia l'anno zero anche da questo punto di vista. 

Sezione: News / Data: Lun 22 luglio 2019 alle 15:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
vedi letture
Print