Grande turn-over. Colantuono cambia modulo tattico. Va con quattro difensori, centrocampo a tre, un rifinitore (Di Gennaro) e due attaccanti “fisici”. Il risultato non è stato quello che tutti si attendevano. La Salernitana è andata sotto di un gol nel primo tempo. Ha avuto la reazione per riagguantare il pareggio. Gli è mancata quella per andarsi a prendere la vittoria. La fisicità rapida di Jallow, in questa occasione, non è stata sufficiente per ottenere il risultato in rimonta. Dijuric, estremamente utile nell’economia del gioco, vede poco la porta, ma di questo si era a conoscenza. Considerazioni riepilogative portano a pensare che la rotonda vittoria conseguita contro il Padova aveva, in un certo qual senso, “dopato” l’ambiente tutto l’ambiente. Ci si era tutti un po’ illusi che si era intrapreso il percorso migliore. Le sberle subite al Vigorito ed il mezzo passo falso casalingo, contro l’Ascoli, ridimensionano i giudizi. Ascoli, che ad onor del vero, si è ampiamento meritato il pareggio. Ha fatto la sua partita. Le dichiarazioni di facciata del dopo gara, sulla presunta irregolarità del gol bianconero, anche di Colantuono, lasciano il tempo che trovano. Di Gennaro rischia di diventare un problema? Le sue prestazioni esportano all’esterno la sensazione che il ragazzo (validissimo) non si sia ancora immedesimato in quello che è il contendere. Che dire, il primo della classe. Riconosciuto, ma inespresso. Forse una maglia da lui ritenuta troppo stretta? Come fosse stato convinto a parole, ma non nei fatti, ad accettare il trasferimento in riva al Tirreno. Mi auguro di sbagliare. Sarebbe veramente un peccato se nelle “intenzioni” del ragazzo ci fosse anche quella di cambiare aria a gennaio. Il doppio turno casalingo riserva alla Salernitana il Verona.

Un avversario estremamente ostico. In tutto. Per la condizione di classifica (i ragazzi guidati da Fabio Grosso respirano aria di vetta) per i trascorsi storici dei risultati e per i pessimi rapporti tra le tifoserie. La partita con i gialloblu evoca quell’infelice spareggio, perso dai granata, che permise ai veneti di salire in serie B. Come di avviare la Salernitana di Antonio Lombardi verso il baratro del fallimento. Mandorlini, allora tecnico degli scaligeri, ci mise del suo per dar fuoco alla benzina delle polemiche. Riecheggiano all’interno dell’Arechi alcune sue inopportune esternazioni. Il resto lo fecero le opposte tifoserie. Per assurdo, nell’immaginario collettivo dei salernitani, in assenza del derby contro l’Avellino, quella contro il Verona viene interpretata come la partita più importante della stagione. L’atteggiamento dei tifosi granata è, in questo momento, estremamente propositivo. Fiducia incondizionata a tutti. Con un però. Un distinguo. La partita, il risultato con il Verona non si può sbagliare!

Sezione: Editoriale / Data: Mer 26 settembre 2018 alle 23:00
Autore: Vittorio Galigani
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