"Non considero Palermo un passo indietro. Le parole dell'ex attaccante del Benevento George Puscas nell'intervista rilasciata al Corriere dello Sport - Non basta l’esordio in A, in Coppa e in Europa con l’Inter. La fortuna arriva o devi creartela. Palermo è un altro gradino, conosco la piazza e mi aspetto grandi risultati. Credo nei gol e nelle coincidenze. Mi sento un predestinato. Nulla nasce per caso, ho fatto cinque reti in una sola partita con la Primavera dell’Inter, una tripletta al Cittadella e quando ero a Benevento, anche se saltai più di mezzo campionato, mi sentivo protagonista e siamo entrati nella storia con i miei gol, compreso quella della finale play-off. Soprannomi? Non ho vezzeggiativi se non il mio nickname, Puski. Con la ‘k’, quella che mi avrebbe regalato un cognome prestigioso nel calcio come Ferenc Puskas, più gol che partite, leggenda del ventesimo secolo. Lui ungherese, io rumeno al cento per cento. Fidanzato? No, sarebbe una complicazione per ora. Famiglia? Dei miei nessuno ha mai tifato per una squadra, solo io guardavo la tv, impazzivo per Deco e Torres, scrivevo i nomi del giocatori sul muro dove calciavo. Giocavo nel fango, con la polvere, con il sole e sotto la pioggia. A undici anni andai via di casa. Mamma non voleva, fu mio padre a convincerla. Ho fatto sacrifici, ma avevo ragione. Col tempo dagli idoli sono passato ai campioni da studiare, Ibrahimovic, numero uno, poi Benzema, Lukaku e Kane. Hobby? Playstation, televisione gigantesca, musica hip hop, Chris Brown in particolare".

Sezione: Mercato / Data: Mar 21 agosto 2018 alle 13:30
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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