4-3-3 contro 3-5-2. Questi gli schieramenti iniziali visti ieri all’Arechi. Salernitana schierata con un tridente offensivo molto mobile, senza punti di riferimento, con Calil a fare da tramite e Cristea che spesso occupa il centro-destra. È a centrocampo che i Granata non riescono a fare ordine, con Moro e Pestrin che non riescono a “dirigere”. La Reggina, invece, occupava gli spazi con tutti i suoi uomini in maniera funzionale. I due esterni, molto rapidi, difendevano e attaccavano all’occorrenza,la  linea mediana era bloccata e la coppia d’attacco Insigne-Viola, rapidissima, ha creato da subito problemi alla retroguardia granata. Trevisan in particolare ha sofferto la velocità del contrattacco reggino, perché, nei primi 20 minuti, una difesa troppo alta ha scoperto il fianco e messo i calabresi nelle migliori condizioni di offendere. Un quasi gol e poi la rete di Insigne hanno mandato in schock l’Arechi.

Per fortuna, la prodezza balistica di Moro ha suonato la carica. La Salernitana ha iniziato a giocare con ordine e equilibrio, con la calma della capolista. Prezioso in questa fase è stato il lavoro di Favasuli, che sul centro sinistra ha offerto tanta quantità e sostanza nel far ripartire la squadra. La rete del vantaggio di Negro, arrivata dopo pochi minuti, ha rimesso le cose a posto. I Granata hanno preso le redini del gioco, controllando e gestendo la palla in maniera a tratti piacevole. È nel secondo tempo che ci aspettavamo qualcosa in più, magari un colpo del k.o. che rendesse gli animi più sereni. La Salernitana ha controllato senza infamia e senza lode e la partita è scivolata via senza grandi emozioni.

 Negro è stato il trait d’union tra le linee, prezioso fino al 90°. La Reggina ha continuato a fare la su partita non demeritando ma nemmeno apportando reali minacce alla retroguardia Granata. Peccato per il terzo gol che non è arrivato (Cristea ha avuto una buonissima occasione) e per Pestrin che, diffidato e ammonito, salterà la sfida di Pagani. Il 4-3-3, anche non canonico,  è sicuramente uno schieramento congeniale a questa Salernitana, per uomini e caratteristiche, soprattutto in vista del rush finale. L’impressione è che sia Nalini l’uomo che determina maggiormente gli equilibri di un modulo, grazie alle sue qualità e alla sua duttilità.

Sezione: News / Data: Dom 29 marzo 2015 alle 14:04
Autore: Michelangelo Quaranta
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