PUCINO: il leader dello spogliatoio pronto al gran finale

Uno dei segreti della Salernitana per raggiungere i playoff è rappresentato dalla riconferma di quei calciatori che sembravano destinati a salutare Salerno a gennaio in caso di permanenza di Stefano Colantuono e che, invece, mister Gregucci ha trattenuto a tutti i costi. Non è un caso che tanti della vecchia guardia stiano ingranando la marcia giusta: da Migliorini a Perticone passando per Jallow e Andrè Anderson, tutti ricaricati a dovere da un allenatore meticoloso e sempre attento ad applicare il concetto di meritocrazia. Chi sta dando un contributo notevole è Raffaele Pucino. Lo spettatore lo può valutare soltanto per il rendimento sul terreno di gioco, ma chi lo conosce bene sa quanto peso abbia all'interno dello spogliatoio laddove rappresenta un punto di riferimento specialmente nei momenti più difficili. Inspiegabilmente accantonato fino a inizio dicembre anche quando aveva segnato e convinto, l'ex Vicenza ha incassato sin dal primo giorno la fiducia di Gregucci. E se ora si applaude Tiago Casasola che, venti giorni fa, non ha esitato un attimo ad accettare la proposta della Lazio, è altrettanto opportuno prendere in considerazione chi ha rinunciato a proposte anche economicamente più vantaggiose per il forte legame con la maglia granata.

L'anno scorso è stato, assieme a Sprocati, il migliore per distacco a prescindere dalla collocazione tattica. Lo abbiamo visto centrale di difesa, terzino destro, terzino sinistro, esterno di centrocampo in moduli differenti. Non è un caso che la discesa della Salernitana sia coincisa con quell'infortunio che lo mise ko, ma che non ha scalfito la fiducia di una proprietà che gli ha rinnovato il contratto dicendo di no ad Ascoli, Brescia ed altri club concretamente interessati. Non si sa ancora se a Verona toccherà a lui, ma Pucino ha già dimostrato di essere abile ed arruolabile anche in corso d'opera. Un'arma in più da sfruttare per la lotta playoff facendo leva su esperienza, professionalità, intelligenza tattica, cattiveria agonistica e quel vizietto del gol che ha confermato di avere anche contro il Pescara.