Se è vero che la vendetta si serve fredda, per la Salernitana è arrivato il tempo di far un piccolo esercizio di memoria. E di ricordarsi d’una serata senza stelle, a La Spezia, un inverno fa. Era il 23 febbraio scorso: i granata ne beccarono tre dai liguri, protestarono per l’arbitraggio e poi annunciarono il silenzio, che sarebbe durato sino a fine stagione. Lasciò molti cocci, quella sconfitta, mettendo persino in pericolo, pochi giorni dopo, la permanenza stessa di Stefano Colantuono sulla panchina dell’ippocampo. Magari, prima della rifinitura di stamattina a Battipaglia, (ri)evocheranno pure quell’amarissimo precedente il tecnico del cavalluccio marino e i ragazzi della “vecchia guardia”. Così, tanto per accentuare la già urgente voglia di rivincita dopo lo scivolone di Venezia. Non solo. A proposito della sfida tra panchine, quella di domani mette di fronte due tra i tecnici più esperti della B. Coetanei, entrambi classe di ferro 1962, Colantuono e Marino si sono affrontati 10 volte. L’allenatore della Salernitana comanda per quattro vittorie a tre (poi tre pareggi), e però uno dei ko incassati è per lui una ferita profonda. Storia d’oltre dieci anni fa: 30 agosto 2008, al Friuli, in casa dell’Udinese allenata dall’attuale trainer dello Spezia, il Palermo perse 3-1 e Cola venne esonerato all’alba del campionato. Se è vero che la vendetta si serve fredda...

Sezione: News / Data: Ven 09 novembre 2018 alle 14:00 / Fonte: La Città
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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