Oggetto di contestazione venerdì sera al pari della proprietà, il direttore sportivo Angelo Fabiani prosegue il suo lavoro convinto di aver allestito una rosa di tutto rispetto e che, alla lunga, riuscirà a dare soddisfazioni. Molti tifosi, soprattutto sul web, hanno chiesto perchè la società lo abbia riconfermato nonostante la mancata qualificazione ai play off negli anni passati e qualche acquisto che sul campo ha tradito le attese. La risposta è presto data e dovrebbe indurre tutti a riflettere maggiormente e a giudicare a 360°: Fabiani non è soltanto colui che acquista o cede i giocatori,ma è un direttore generale a tutti gli effetti e quell'uomo-società che serviva come il pane per sopperire all'assenza sul territorio di Lotito e Mezzaroma. Dal suo avvento ad oggi sono successe tante cose positive: una sede nuova di zecca e che ripercorre, con foto e trofei, la storia della Salernitana, l'investimento sulla struttura, un rapporto costante con istituzioni e tifoseria organizzata, una nuova sala stampa, quelle plusvalenze che hanno permesso alla Salernitana di incassare 10 milioni di euro e forse più per elementi presi a parametro zero, senza dimenticare acquisti di un certo livello come quelli di Coda, Donnarumma, Sprocati, Bernardini, Casasola, Pucino, Akpro, Di Tacchio, Sciaudone, Rosina e la fuoriserie costruita in serie C in un girone di fuoco. E' evidente che a gennaio ci si aspettasse la ciliegina sulla torta, ma la proprietà valuta l'operato di Fabiani su tanti aspetti e sa bene che un dirigente che si occupa di mercato, marketing, settore giovanile, organizzazione, biglietteria, steward, rapporto con i tifosi e area comunicazione non si trova tutti i giorni.

A fine stagione sarà proprio Fabiani a dover decidere se restare o no: la società gli prolungherebbe senza problemi il contratto avendo apprezzato anche la sua capacità di metterci la faccia nelle difficoltà attirando- alla Mourinho, per intenderci- le contestazioni e i fischi pur di isolare la squadra dai problemi. Non si vuole sempre andare troppo indietro con la memoria, ma due campionati vinti, una qualificazione play off, una salvezza play out e oltre 110 partite vinte da dirigente non sono bruscolini e una critica, per essere credibile, deve tener conto di tanti aspetti e non solo di ciò che non va. Ma alzi la mano chi, al 17 agosto, era scontento della rosa allestita...

Sezione: News / Data: Dom 10 febbraio 2019 alle 22:59
Autore: TS Redazione
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