Arrivato in estate, Emanuele Cicerelli ha racimolato solo tre presenze con la maglia della Salernitana, per un totale di 82'. Troppo poco per un giocatore in cerca di spazio al fine di consacrarsi; per questo motivo, nelle scorse settimane è stato ufficializzato il suo passaggio in prestito al Pordenone con la cui maglia ha già esordito. Sulle colonne del Mattino, l'esterno pugliese ha raccontato la sua esperienza in granata, tra passato e speranze per il futuro.

 

Maggiori i rimpianti per non essere riuscito a trovare grosso spazio o la voglia di far bene a Pordenone per tornare più maturo?
 

"Sicuramente la seconda opzione. Devo fare un bel campionato per poter poi rientrare alla base e dimostrare che la Serie B può essere alla mia portata. Qui mi sono trovato bene da subito, la squadra è forte e l'anno scorso è arrivata in semifinale playoff. La società è molto solida e vorrebbe accedere ancora agli spareggi".
 

Cosa non ha funzionato a Salerno?
 

"Non saprei. Mi trovavo bene con i ritmi di allenamento e i sistemi di gioco, non sono riuscito ad avere spazio forse perché la concorrenza nel ruolo era troppa. Nel gruppo però ero ben integrato, non nascondo che mi sarebbe piaciuto giocare un po' di più".

 
Bollini aveva provato a darle fiducia: giocare titolare in un derby come quello del Partenio non è da tutti.

 

"A dirla tutta, con Bollini all'inizio ho fatto un po' di fatica a farmi notare. Dopo l'esordio a gara in corso con l'Ascoli, tuttavia, sembrava essere cambiato qualcosa e che il mister potesse darmi più spazio. Mi ha fatto giocare ad Avellino, sono entrato la settimana dopo col Frosinone. Poi però non ho più giocato. Credo di essermi allenato sempre bene, forse il cambio modulo mi ha penalizzato".
 

Con l'arrivo di Colantuono le porte si sono definitivamente chiuse?
 

"Nella prima settimana del suo corso sono stato influenzato, in seguito non ho avuto minutaggio. Prima che andassi via a gennaio, però, confesso che mi ha parlato e mi ha detto delle cose importanti. Ha avuto un approccio positivo". 
 

Nello spogliatoio cosa ha portato la nuova guida tecnica?
 

"Fa parte del gioco sostituire l'allenatore se i risultati non arrivano: a livello di spogliatoio non è mutato nulla. Tutti lottano per lo stesso obiettivo, a Salerno c'è un gruppo che lavora in armonia. Certamente, rispetto a Bollini il nuovo mister ha preso altre direzioni a livello di gioco. Ha idee diverse". 
 

S'è trasferito in Friuli in prestito con diritto di riscatto e controriscatto. Ha già esordito col Pordenone, entrando nella ripresa della gara col Fano. Sabato forse sarà titolare col Bassano. E poi cosa vede all'orizzonte?
 

"Intanto spero di tornare a Salerno, se ci riuscirò. Nel calcio non si può mai sapere. In futuro mi piacerebbe dare una mano alla Salernitana a conquistare obiettivi importanti ma adesso mi concentro sul Pordenone. Poi, un giorno vorrei coronare il sogno di giocare in Serie A".

L'INTERVISTA INTEGRALE NELL'EDIZIONE ODIERNA DE "IL MATTINO"

Sezione: News / Data: Gio 25 gennaio 2018 alle 06:23
Autore: ts redazione
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