La politica deve rimanere fuori dallo sport. O, se proprio le autorità devono parlare di Salernitana, lo facciano 365 giorni all’anno contribuendo alla risoluzione dei problemi concretamente e non soltanto in concomitanza con le elezioni. Ci sentiamo, sotto questo aspetto, di condividere quanto detto dal presidente Lotito. Troppo semplice, ora, cavalcare l’onda del pensiero popolare sparando sulla croce rossa dopo anni di disinteresse totale lasciandosi andare a dichiarazioni anche forti per poi aggiungere che “a Salerno e provincia non credo ci siano alternative o imprenditori disposti ad investire”. Del resto non ricordiamo che la classe politica salernitana- o buona parte di essa- abbia fornito chissà quale contributo nel 2005, quando si perpetrava una delle più grandi ingiustizie della storia del calcio anche a causa dell’ostracismo di qualche salernitano che pure sbandiera una presunta fede granata ancora oggi facilitato dalla memoria corta della gente. Stesso discorso nel 2011, quando cicloni italo-americani si abbattevano sulla città senza che nessuno muovesse un dito per aiutare una nave alla deriva e avviata verso i dilettanti. Si passò brevemente dal “sono convinto che ci siano imprenditori disposti a salvare la Salernitana” al “ripartire dalla D comporterebbe dei vantaggi anche economici” post elezioni, quando poi fu emesso un bando pubblico e fu scelto l’attuale tandem presidenziale a furor di popolo senza mai tralasciare ironie sui segni distintivi paragonati ad una testa di somaro. Ma a qualcuno, si sa, è sempre concesso tutto. Tornando a quanto sta accadendo in queste ore, ci chiediamo che credibilità possa avere un qualunque imprenditore che parla di potenziale interesse per la Salernitana sui blog e non con i diretti interessati aggiungendo un “Se De Luca mi chiama” che fa trasparire tante incongruenze di fondo.

C’è bisogno dell’avallo dell’ex Sindaco per avere a cuore le sorti dei granata? Si cerca di accattivarsi le simpatie del Governatore, di farsi pubblicità o di chiedere anticipatamente qualcosa in cambio? E’ un discorso, ovviamente, generico e non rivolto a singoli personaggi, ma il pericolo è che la “voglia” di buona parte della piazza di “mandar via” Lotito e Mezzaroma porti a mettere da parte la ragione in nome di una fretta che non è mai buona consigliera. Un imprenditore, che vuole la Salernitana, non parla con De Luca, Napoli o qualsivoglia politico, non contribuisce ai click di questa o quella testata, ma contatta Lotito e Mezzaroma per parlare di conti, bilanci e acquisto. Pensare che chiunque sia meglio dell’attuale proprietà- che pure ha commesso tantissimi errori- avallerebbe la tesi secondo cui la cura è peggiore del male. Se De Luca chiarisse cosa era stato promesso a Lotito in cambio nel 2011 (gestione dello stadio pluriennale?) forse capiremmo tante cose in più, del resto già Lombardi capì che bisognava puntare sulle strutture, ma fu bocciato senza appello. E da quel momento la Salernitana non ha avuto più pace.

Sezione: News / Data: Lun 25 marzo 2019 alle 21:30 / Fonte: IlFerraiuolo.it
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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