Nel 64/65 la Salernitana toccò uno dei punti più bassi della sua storia. In quell’annata, rischiò seriamente di retrocedere nell’allora C2. Solo una vittoria all’ultima giornata col Cosenza per 4 a 0, garantì ai Granata la permanenza in terza serie. La stagione successiva, pochissimi avrebbero scommesso sulla Salernitana vincente del Campionato, eppure la storia fu completamente stravolta e inattesa. Il Presidente Gagliardi si affidò a Tom Rosati in panca e la squadra, ad eccezione di Scarnicci, fu completamente rivoluzionata; in particolare furono ingaggiati il portiere Piccoli, il difensore Alberti dal Milan, il terzino Franco Rosati (fratello di Tom), il centrocampista Dianti dalla Juventus, la mezza punta Cominato e gli attaccanti Corbellini e Prati dal Milan. Il Campionato fu contraddistinto da un esaltante testa a testa in vetta alla classifica tra Salernitana e Cosenza che durò dalla settima all’ultima giornata.

In quella squadra, oltre a Rosati (6 gol), Corbellini (3 gol) e Cominato (10 gol), spiccò Pierino Prati, allora nemmeno ventenne. Il centravanti proveniente dal Milan, siglò 8 gol in 16 partite, nel dettaglio 2 al Lecce, 1 a Siracusa e Chieti prima di fallire un penalty nel derby vinto con l’Avellino, poi Crotone, 2 con la Casertana e 1 col Savoia. Nel match di Torre Annunziata, il bomber s’infortunò nell’azione del gol, fratturandosi tibia e perone. Pierino “la peste”, ritornò nel girone di ritorno proprio contro il Savoia al Vestuti, segnando nuovamente nella vittoria per 2 a 0. La sua ultima e decima rete arrivò contro la Sambenedettese. Prati, poi,  fu tra i centravanti italiani più forti degli anni 60’, vestendo la maglia rossonera e vincendo scudetto, classifica marcatori e Campionato Europeo nel 68’, la Coppa delle Coppe nel 68’ e nel 73’e l’Intercontinentale nel 69. Memorabile fu la sua tripletta nella vittoriosa finale di Coppa Campioni con l’Ajax del 1969.

L’episodio che decise la stagione avvenne alla quartultima giornata, nella trasferta a L’Aquila. Nel secondo tempo, Salernitana in vantaggio e invasione di campo del pubblico casalingo. Con la sospensione della partita da parte dell’arbitro Canuti di Bari, tutti si aspettavano la vittoria a tavolino. Non fu così, la Lega, incredibilmente, optò per la ripetizione del match, da disputarsi a campionato terminato. La città si ribellò, scese per le strade a protestare e si temette il peggio ma la Salernitana vinse le due ultime partite con Savoia e Sambenedettese e, a questo punto, bastava un pari per trionfare… e pari fu. Il 29 maggio oltre 5000 salernitani invasero L’Aquila per festeggiare, dopo 10 anni, il ritorno in serie B.

Sezione: Amarcord Granata / Data: Mer 22 aprile 2015 alle 16:30
Autore: Michelangelo Quaranta
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