Sostanzialmente la Salernitana vista oggi ad Ascoli Piceno non meritava di perdere: così come si presumeva alla vigilia, i marchigiani avrebbero potuto giocare la partita anche per due risultati su tre, questo l’hanno fatto fin dai primi minuti anche se hanno avuto quei due guizzi pericolosi in avanti con Cacia, ma la squadra di Menichini ha mostrato ancora una volta cuore, quella grande voglia di mettere in difficoltà l’avversario che era stata proposta in campo fin dall’inizio. La bravura di Leonardo Menichini è stata proprio questa, di far capire ai propri giocatori che non potevano abbattersi di fronte alle prime difficoltà: il tecnico ponsacchino non si è dimostrato solo un allenatore, ma anche un motivatore, uno che ha dato un’anima a una compagine granata che non perde da 6 giornate. C’era stata nella precedente gestione tecnica la tendenza a recuperare da situazioni sfavorevoli, come era stato a Latina e a Brescia, ma nella parte finale di dicembre e nel mese di gennaio questa caratteristica si era persa, quindi, per una squadra in zona retrocessione ritrovare la grinta non era semplice, ma era possibile in considerazione del fatto che il tempo per recuperare c’era. Ad Ascoli Piceno è arrivato solo un pareggio ma i granata avrebbero potuto anche ottenere di più se l’arbitro avesse concesso il gol a Donnarumma che era stato annullato per fuorigioco molto dubbio: c’era ancora da giocare, e i granata avevano innestato la marcia giusta contro un Ascoli ormai sulle gambe. Sabato prossimo sfida spareggio, contro un Modena che non è un avversario facile, ma che in un ambiente infuocato come l’Arechi può avere delle difficoltà. La gente di Salerno nella salvezza dei granata ci crede e ci crederà.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 30 aprile 2016 alle 21:00
Autore: Orlando Savarese
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