Non è solo il titolo di un film del lontano 1935, Il sergente di ferro in casa Salernitana ha un nome ed un cognome: Stefano Colantuono. Il tecnico di Anzio, subentrato a Bollini lo scorso 12 dicembre, è riuscito (senza grandi patemi) a condurre la Salernitana alla salvezza andando così incontro alle richieste della società. Inutile nascondersi dietro slogan del tipo "Volevamo migliorare quanto fatto lo scorso anno", prima della partita di Venezia Bollini fu chiaro: questa squadra è stata costruita per una salvezza tranquilla.

E probabilmente a gennaio si è anche indebolita, almeno sotto il profilo delle scelte, ma Stefano Colantuono è riuscito a venire fuori da una situazione potenzialmente difficile con le sue armi migliori. La grinta e la capacità di tenere tutti sulla corda. L'ex Atalanta ha tirato fuori il meglio da gran parte dei giocatori, su tutti Alessandro Rosina che in questo finale di stagione è tornato ad essere quello ammirato a Bari due anni fa. 

Bravo a puntare sulle strutture (pare che qualcosa si stia finalmente muovendo) Colantuono ha avuto anche il merito di farsi rispettare e di far rispettare la maglia granata all'interno dello spogliatoio. Le esclusioni di Zito e Vitale, giuste o sbagliate che siano, rappresentano pienamente il carattere di un allenatore che mette davanti a qualsiasi interesse il bene comune della squadra. Vitale in particolar modo è da due anni a questa parte un titolare inamovibile della Salernitana per qualità ed esperienza: nonostante ciò il trainer romano lo ha escluso dai convocati per la trasferta di Foggia schierando al suo posto un adattato Di Roberto che, ad onor del vero, non ha offerto una prestazione sontuosa.

Resta però il fatto che Colantuono ha dimostrato di non abbassare la testa anche in un momento di generale pacatezza per la salvezza matematica già conquistata. La speranza è che il tecnico si sappia imporre anche quando, a faccia e faccia con proprietà e management, si pianificherà la prossima stagione.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 13 maggio 2018 alle 21:00
Autore: Paolo Siotto
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