Sabato pomeriggio il presidente della Lega di B Mauro Balata era presente al "Tombolato" di Cittadella per consegnare al club veneto il premio Fair Play per la tifoseria più corretta della scorsa stagione e ha potuto assistere da vicino alla gara della Salernitana di Stefano Colantuono. Il numero uno della Lega, intervistato per l'occasione dal quotidiano Il Mattino, ha commentato la partita ed espresso il suo parere sulla competitività della rosa granata:

Presidente, era a Cittadella per consegnare il premio fair play a club e tifoseria veneti. Che partita ha visto?

"Sono andato via all’inizio del secondo tempo. Il primo è stato equilibrato e la Salernitana ha imposto il suo gioco, pressando bene. Del resto, è una squadra molto fisica. Poi, nel finale della frazione è venuto fuori il Cittadella anche con azioni di contropiede. Io non sono un grande esperto di faccende tattiche ma quella campana mi sembra una rosa molto ben strutturata con calciatori di alto livello".

La Salernitana ha oggettivamente investito tanto nell’allestimento della squadra e non è la sola in questo combattuto campionato. Il Cittadella di contro, con poco più di 2 milioni di spesa, è (ancora) lì tra le prime: è l’esempio virtuoso da seguire per tutti?

"Quella di Gabrielli è una società che fa della programmazione la sua forza, mirata soprattutto alla crescita del settore giovanile. Gli vanno fatti i complimenti. Ma la Salernitana non è da meno, ha fatto grandi sforzi per venire incontro alle esigenze di città e tifoseria. Ha giocatori fortissimi anche in panchina: ad esempio, non ho visto giocare Jallow, che conosco ed è un gran talento".

La piazza sogna la Serie A e la classifica dice che si può, per ora. L’art. 16 bis delle Noif, però, no. Tenendo conto anche della contrarietà della sua Lega alle squadre B (la Salernitana non lo è della Lazio, ma qualche problema si creerebbe con un’eventuale promozione), si è discusso di una possibile riforma anche in chiave multiproprietà con l’avvento di Gravina in Figc?

"Non ancora, né in sede federale, né in Lega. Si vedrà. Il tema più urgente è riformare il sistema licenze nazionali con nuovi criteri più stringenti che verranno adottati nel prossimo consiglio federale, prima di Natale. Al calcio servono imprenditori sani e capaci che tutelino società, città, tifoserie. Sarà introdotto un maggior controllo su capitali e soggetti a capo dei club. Le società professionistiche di calcio sono piccole industrie e, a livello gestionale, Lotito è da anni un esempio da seguire. Quanto alla contrarietà alle squadre B, nasce perché il progetto originario non ne prevedeva la promozione. Avere due squadre che rappresentano una stessa realtà nel medesimo campionato sarebbe una diminutio per tutto il movimento. E poi la Serie B punta a far maturare i giovani, facendo far loro una sorta di università del calcio. Tonali, già convocato in Nazionale, è un esempio".

C’è tanta B (coi presidenti di Perugia, Lecce, Benevento e Pescara) nei tavoli di lavoro istituiti dalla Figc nell’ultimo consiglio federale.

"Una grande soddisfazione per noi, abbiamo chiesto di essere presenti per fare tutte le riforme che riteniamo necessarie per accrescere e salvaguardare un grande asset dell’Italia, che è il calcio".

E poi, Lotito nel comitato di presidenza Figc e Mezzaroma che da quest’anno è vicepresidente di Lega B. Che contributo sta dando?

"Importantissimo. È un gran lavoratore, nonché persona dalle grandi doti intellettuali. Mezzaroma si è speso tantissimo durante il mio primo anno presidenza, adesso ha avuto la meritata soddisfazione di diventare il vicepresidente. Sono felice di avere una persona così capace, per il bene della Lega. Ho avuto a che fare anche con Lotito, con cui non ho mai riscontrato criticità. Ha un carattere sicuramente più combattivo ma credo che con Mezzaroma produca un giusto mix per Salerno. Del resto, la società ha ripreso un cammino virtuoso grazie al loro avvento".

L’anno prossimo quante squadre parteciperanno alla Serie B?

"Bella domanda (sorride e sospira, nda). Non abbiamo scelto volutamente di passare a 19, era il numero di squadre munite dei requisiti. Si è trattato di
un grande segnale che abbiamo voluto dare per primi, dopo anni di parole. L’intero movimento va ristrutturato e ciò passa anche attraverso riforme dei
campionati che consentano maggiore sostenibilità. Gravina ha in programma una B a 20 squadre, ce l’ha confermato. Ora dobbiamo ragionare all’interno dei nostri organi ma abbiamo già proposto una soluzione per arrivarci già dalla prossima stagione, con tre sole retrocessioni in Serie C
".

Intanto, aumentano i ricavi da diritti tv per le compagini cadette. Una vittoria, da un lato; dall’altro il numero totale di spettatori negli stadi non ha conosciuto significative crescite negli ultimi anni. Da quattro, si resta sopra il muro dei 3 milioni di persone: come fare per incrementare ulteriormente?

"Bisognerebbe parlarne per ore, è un tema generale che non riguarda solo la B. Gli impianti vanno migliorati, vorrei stadi di ultima generazione e tifosi che vi entrano con famiglie e felici di vedere spettacoli calcistici. Occorre riflettere sul famigerato decreto Melandri così come modellato dal precedente
governo che penalizza oggettivamente rispetto ad altri sistemi europei, dove le percentuali delle mutualità trasferite dalle prime alle seconde divisioni sono notevolmente più importanti
".

L’Arechi, ad esempio, deve attendere le Universiadi per rifarsi il look.

"Vorrei venirci al più presto, appena riesco. Quello che sta per terminare è stato un anno piuttosto intenso, non mi sono fatto mancare nulla (ride, nda). Quanto prima sarò anche a Salerno".

Sezione: News / Data: Mar 04 dicembre 2018 alle 12:00
Autore: Valerio Vicinanza
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