Intervistato da Telecolore il tecnico della Salernitana Stefano Colantuono rilascia interessanti dichiarazioni sulla nuova struttura di allenamento del Mary Rosy, sul campionato dei granata e tanto altro ancora… “Questo è un discorso che avevamo iniziato con la società lo scorso anno perchè eravamo un po’ in difficoltà per quanto riguarda i campi di allenamento, eravamo costretti ad allenarci su un campo in erba sintetica che creava grossi problemi ai ragazzi, anche perchè allenarsi su quel tipo di terreno non aiuta sicuramente, in modo particolare chi ha problemi muscolari o di articolazioni. Devo ringraziare la società perchè è riuscita in poco tempo a creare una bella situazione anche se chiaramente non è del tutto terminata, però rispetto allo scorso anno ora abbiamo una buona struttura, abbiamo un campo, abbiamo creato una palestra ad hoc per noi, un percorso per la sabbia, una sala medica. Piano piano ci stiamo avvicinando ad un discorso che serve per chi vuole fare calcio e raggiungere qualche obiettivo. Il centro sportivo dell’Atalanta? E’ lì dagli anni ottanta per cui è stato migliorato strada facendo. L’Atalanta poi avendo disputato diversi campionati di serie A ha avuto delle entrate diverse, quindi ha potuto investire certamente di più. Per una squadra di serie B però che sino allo scorso anno non aveva nulla è davvero importante aver creato una struttura del genere. Ci voleva Colantuono? No, personalmente ho parlato con la proprietà, in modo particolare con Angelo (il direttore Fabiani ndr), con il quale mi rapporto quotidianamente, e gli ho spiegato che per fare un certo tipo di calcio ci vuole la struttura, anche perchè noi tra le altre cose, stabilendoci definitivamente al Volpe avevamo creato qualche problema al settore giovanile. Settore giovanile che invece ha bisogno dei campi per curare bene la preparazion. I ragazzi devono crescere, devono avere i loro spazi e purtroppo, mio malgrado sono stato costretto a creare loro qualche difficoltà”.
Sul campionato dei granata. “Sono molto soddisfatto di questa squadra, di questi ragazzi, perchè so benissimo che difficoltà abbiamo dovuto affrontare. Difficoltà che affrontiamo quotidianamente, che è ovvio hanno anche altre squadre, però noi abbiamo ricostruito un percorso. Io a dicembre festeggerò un anno qui a Salerno e sono sempre più convinto della scelta che ho fatto perchè è una piazza che ti dà grandi soddisfazioni. Abbiamo avuto il percorso dello scorso anno dove abbiamo dovuto mettere a posto un po’ di cose, poi alla fine ci siamo riusciti. C’ eravamo complicati la strada però, poi abbiamo recuperato. Quest’anno siamo partiti, come sempre, a fari spenti: non dobbiamo fare voli di fantasia, nel senso che non dobbiamo far credere nulla a nessuno però dentro di noi dobbiamo coltivare quello che è un sogno. Con la società c’ eravamo parlati, c’eravamo detti di fare un campionato migliore rispetto agli altri anni, che poteva prevedere un posto nei play off. Devo dire che oggi, se guardo la classifica, siamo ampiamente in linea. Ci hanno detto proviamo a giocarci un posto nei play off, perchè sappiamo che la concorrenza è agguerrita, ci sono tante squadre che vogliono raggiungere questo obiettivo però devo dire che i ragazzi stanno andando veramente al di là delle aspettative, poi è normale che ci sono della partite in cui fai bene, altre dove fai meno bene: l’ultima gara con lo Spezia, nel secondo tempo sicuramente non siamo stati brillantissimi. Abbiamo avuto il braccino corto perchè poi stare in quella posizione di classifica aumenta di molto le responsabilità ed allora a volte può capitare che hai dei giocatori fuori, che non hai tutti i cambi in panchina. Noi abbiamo affrontato questa partita anche con tante difficoltà, Schiavi perso all’ultimo momento, Odjer anche, non c’era Di Gennaro. Le scelte di formazioni siamo costretti a farle prima, ma le facciamo anche guardando il lavoro della squadra in settimana. Nessuno sapeva ad esempio che Palumbo è venuto in panchina nonostante nella notte avesse avuto un problema influenzale, quindi c’era ma solo come presenza. In panchina non avevamo centrocampisti perchè l’unico era proprio Palumbo e non avevamo neanche un difensore centrale. Avevamo altri calciatori, come ad esempio Mazzarani, che non avendo fatto tante presenze, non ha i novanta minuti nelle gambe. E’ chiaro che poi a risultato acquisito, anche io a volte dico, forse era meglio fare una cosa piuttosto che l’altra. Questa squadra ha cambiato formazione quando c’è stata necessità di turn over perchè credo che per avere dei ragazzi che sino alla fine lottano, come ci chiede sempre la curva Siberiano, bisogna fare in questo modo”.
Sui calciatori non in perfetta condizione. “Il calcio è anche questo, devi mettere in preventivo che alcuni calciatori hanno bisogno di un po’ più di tempo per tornare a fare quello che sapevano fare, perchè conosciamo tutti la storia di Davide Di Gennaro, viene da un periodo di poche partite quindi ce ne vuole ancora per acquistare nuovamente un po’ di brillantezza. Si tratta quindi di calciatori che vanno rimessi in moto gradualmente. Stesso discorso vale per Djuric, aveva avuto un problemino in Inghilterra, l’ha dovuto mettere a posto, è stato un po’ fermo ed ora sta riprendendo. Ha una struttura fisica molto grossa, noi Djuric lo dobbiamo aiutare, per noi deve diventare una risorsa e sarà una risorsa perchè è un giocatore che in questa categoria per la squadra diventa importante. Non sarà mai un giocatore da 30 gol, ma questo noi lo sapevamo, non lo abbiamo preso perchè ci garantiva 30 gol, lo abbiamo preso perchè crediamo che un giocatore con la sua fisicità ed il suo tipo di gioco possa dare una mano anche agli altri, tant’è vero che siamo una squadra che ha segnato con tanti giocatori. Di solito si dice che quando una squadra segna con tanti giocatori c’è grande partecipazione da parte di tutti, c’è più ampiezza di gioco, c’è più volume di gioco, poi è normale che qualche partita, non va tutto per il verso giusto: siamo una squadra che ha determinate caratteristiche, costruita in una certa maniera. Siamo una squadra da battaglia non certo di palleggiatori, ma questo non è un difetto. Non siamo fatti per il tiki taka per intenderci”.
Sull'accusa di essere troppo difensivista. “Abbiamo sempre giocato con due punte, in alcune circostanze anche con un trequartista, abbiamo sempre tra le mezzali un giocatore offensivo. Con il 3 – 5 – 2 se andiamo a vedere ci sono altre squadre che praticano questo modulo, come ad esempio la Lazio. Credo che stiamo facendo il nostro campionato in maniera buona, anche perchè lo dice la classifica non certo lo dico io. Credo che andrebbe ancora più enfatizzato quello che sta facendo questa squadra perchè se hai 20 punti, nonostante le difficoltà vuol dire qualcosa. Poi ci sono gare come a Crotone, dove abbiamo lasciato dei punti per strada. Dico che stiamo facendo il nostro, anzi forse anche di più perchè se vedo chi abbiamo dietro a questo punto del campionato, ed allora… Penso che questa squadra possa crescere ancora, noi non saremo mai il Barcellona, questa squadra è stata costruita per fare bene in serie B. Può capitare che qualche gara ti viene meno bene, però credo che l’attaccamento che hanno dimostrato questi ragazzi verso la piazza, verso i tifosi, sono la dimostrazione della voglia di raggiungere sempre l’obiettivo”.
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