Ieri si è giocata la partita valida per il secondo turno di Coppa Italia Lega Pro, manifestazione della quale la Salernitana è campione in carica. Della contesa con il Messina che ha visto avanzare al turno successivo la formazione allenata da Menichini grazie al risultato di 2-0, si sono messi in bella mostra Riccardo Colombo, Michele Franco e soprattutto Manuel Giandonato.

Il primo, titolare in campionato e in campo anche ieri per la penuria di terzini della squadra campana, è stato abile a procurarsi il calcio di rigore che ha sbloccato la partita su una disattenzione di Marin, espulso nell’occasione per “chiara azione da gol”, rigore poi trasformato dal subentrante Caetano Calil. Subito dopo ha avuto anche il merito del raddoppio sul cross di Franco che ha disputato un buon secondo tempo cercando sempre più spesso il cross contro un avversario apparso più tosto sulle gambe a quel punto della partita.

Il lavoro oscuro tocca ai centrocampisti, e l’ex Juve e Parma Giandonato, risponde presente non trovando grandi difficoltà nell’amministrare il centrocampo, soprattutto quando entra Pestrin al posto di Volpe. A questo punto l’abile Manuel è libero di cercare le sue geometrie per aprire il gioco offensivo della Salernitana, infatti è qui che si evince il suo reale valore, ovvero non un vice-Pestrin, più tosto un calciatore votato alla ripartenza della squadra.

Di contro Gianluca Grassadonia ex di turno, ha dovuto fare un turnover massiccio, ma partendo comunque con Luca Orlando titolare. E la punta salernitana ha avuto più di un’occasione per portare la sua squadra in vantaggio, fallendo un paio di nitide occasioni da gol sotto rete, la più clamorosa nel secondo tempo quando si è trovato solo a tu per tu con l’estremo Russo, trasformando una bordata in un comodo retropassaggio all’incredulo pivot della Salernitana. Della contesa ha fatto parte anche Saša Bjelanović, subentrato proprio a Orlando. Il calciatore italo-croato ha avuto sulla sua testa il gol dello 0-1 appena messo piede in campo, ma ha sprecato tutto tirando centralmente. Alla fine, quando i granata hanno sbloccato il match e con un uomo in più, i peloritani sono andati via via consegnando la partita ai granata, amministrando le forze per il possimo turno di campionato che li vedrà ospitare il Foggia al San Filippo.

Nota a margine per l’arbitro che ha diretto una gara tranquilla, perdendone le redini dal calcio di rigore in poi (giusto) quando espelle Marin e non De Bode che aveva commesso il fallo, e nell’occasione della mini rissa tra calciatori sul finire della gara. 

Sezione: News / Data: Gio 30 ottobre 2014 alle 19:22
Autore: Lino Grimaldi Avino
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