Quello di domenica a Venezia è stato il settimo gol stagionale incassato dalla Salernitana sugli sviluppi di palla inattiva sugli undici complessivi, un dato che inizia ad assumere contorni preoccupanti. Intervistato dal quotidiano Il Mattino, l'ex tecnico della Ternana Sandro Pochesci è intervenuto sulla vulnerabilità dei granata su calcio piazzato, dichiarando: "Nella mia piccola carriera mi è capitato di vivere un momento del genere, indubbiamente con il trascorrere del tempo può diventare dal punto di vista psicologico un problema per la squadra. Resto però meravigliato, perché conosco molto bene Colantuono e le sue squadre sono sempre state forti sulle palle inattive e sul gioco aereo". Di seguito l'intervista completa:

In più alla Salernitana non mancano i centimetri, quindi tutto ciò da cosa nasce?

"Effettivamente è strano, la struttura fisica dei granata è consistente e non dovrebbe riscontare questo tipo di difficoltà. Ma nel calcio ci sono dei momenti in cui le cose girano in un certo modo, bisogna soltanto continuare a lavorare e credere in quello che si fa. Solo sul campo puoi, ad esempio,
lavorare sull’attenzione e la concentrazione
".

Marcare a uomo oppure a zona quanto può incidere?

"È semplicemente una scelta dell’allenatore, poi ovviamente può dipendere anche dal momento e della bravura degli avversari nel battere i calci piazzati. Personalmente miscelo sempre una marcatura a uomo, naturalmente sui giocatori più forti di testa, a una marcatura a zona, in modo da non dare punti di riferimento".

Oltre che con il nuovo gol subito su punizione, la Salernitana deve fare i conti anche con la sconfitta rimediata a Venezia.

"Una sconfitta che non deve rompere gli equilibri, al Penzo è stata semplicemente sfortunata, pur sapendo che nel secondo tempo non c’è stata una
vera e propria reazione. Ma il merito è stato principalmente del Venezia. Del resto, la Salernitana ha dimostrato in precedenza di essere una squadra forte caratterialmente e capace di cambiare volto nel corso di una partita
".

L’occasione per il riscatto ci sarà sabato all’Arechi contro lo Spezia.

"Una gara che vedrò dal vivo. Mi aspetto una squadra cattiva e rabbiosa, che dimostri il suo valore. Un valore che è notevole, ritengo infatti che per
qualità della rosa e del suo allenatore la Salernitana può puntare alla promozione diretta al termine di un campionato che è certamente più difficile
rispetto alle passate stagioni, ma che non ha al suo interno dei veri e propri squadroni che possano farla da padrone
".

Discorso attacco: 4 gol di Bocalon e 1 di Jallow, mentre Djuric e Vuletich sono ancora all’asciutto. La scarsa produzione offensiva può diventare un altro serio problema?

"Vero, non c’è il cosiddetto grande centravanti, ma quelli che sono in rosa possono essere messi in condizione di diventarlo. Senza problemi. Jallow in B fa la differenza e in poco tempo lo vedremo anche in Serie A, Bocalon l’avrei voluto a Terni e quindi è scontato dire che per me è un attaccante di spessore, Djuric è un calciatore che fa paura agli avversari".

Spesso però, fatta eccezione per Jallow, si parla di possibili somiglianze dal punto di vista tecnico-tattico, è davvero così?

"Non penso, è un falso problema. Prendiamo come esempio la coppia che ha giocato a Venezia, Djuric è un attaccante che deve stare all’interno dell’area di rigore mentre Bocalon può muoversi e soprattutto andare in profondità. Per cui il problema caratteristiche non esiste".

Sezione: News / Data: Mer 07 novembre 2018 alle 11:00 / Fonte: Il Mattino
Autore: Valerio Vicinanza
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