E ora quale futuro? La Grande Paura che ha gravato come una insopportabile cappa sui destini della Salernitana si è fortunatamente dissolta facendo largo virtualmente ad una nuova incertezza. La sudatissima e strameritata salvezza rimediata nella placida Laguna è un preciso monito: mai più indicibili sofferenze come negli eroici centoventi minuti a Venezia. Il pallone calciato con lodevole freddezza da Di Tacchio, a timbrare la fine dell'incubo, finisce idealmente sulla scrivania di Lotito. Sventato l'Irreparabile, la contestatissima proprietà va necessariamente - per buona sorte su basi meno rovinose - ad un duro confronto con la piazza assolutamente decisa a far valere le sue aspirazioni di grandeur. Nella scontatissima certezza che alternative imprenditoriali al clan Lotito non sono nemmeno all’orizzonte, c’è da attendersi una politica strategica che consenta almeno di siglare un armistizio con la fascia più intransigente e insoddisfatta della tifoseria.

Si è così voltato pagina, impedendo di scrivere il più doloroso capitolo della storia ormai centenaria della nostra amatissima Salernitana. Largo alla Festa. E che sia scoppiettante al punto da sollecitare ulteriormente immediati segnali positivi da parte di Lotito. E' bene far tesoro della consapevolezza che altre soluzioni, nella stanza dei bottoni, sono improbabili così come lo è stata una degna prestazione della squadra ai tempi di Gregucci. L'uscita dal tunnel consente una più o meno lucida analisi tecnica di questa tormentata stagione. Il giudizio è drammaticamente negativo. Bisogna frugare negli archivi per imbattersi in finali altrettanto mortificanti. Ma in tutta onestà bisogna dare merito alla squadra che si è battuta, al limite delle sue risicate forze, conquistando la salvezza. Definire epica la resistenza in dieci uomini opposta al Venezia sfonda i confini dell'enfasi. Penetra nell'animo di una città ancora più visceralmente avvinghiata alla sua squadra per un amore che non ha tempo. Soprattutto nel momento in cui sta per scoccare l’ora dei cento anni.

Sezione: News / Data: Mar 11 giugno 2019 alle 21:00 / Fonte: La Città
Autore: Antonio Siniscalchi
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