"Solo per la maglia. La mia maglia". La Curva Sud Siberiano rompe il silenzio nel finale di un sabato pomeriggio inusuale. Un coro cantato forte mentre la squadra lasciava il terreno di gioco con tre punti in più in classifica e provando a spostare oltre l’Arechi, con appena 2910 tifosi presenti e senza i co-patron Lotito e Mezzaroma, le nubi addensatesi da settimane. Perché il diluvio che si abbatte nel secondo tempo del match con il Cittadella, bagnando i sediolini nuovi di zecca dell’Arechi oltre che gli spalti della Curva Sud Siberiano, appare metaforicamente il rovescio di pensieri e parole arrivati anche a mezzo social dopo la giornata di giovedì. L’incontro con la dirigenza e la conseguente decisione di mettere da parte la diserzione e tornare all’Arechi non ha convinto tutti. Chiara espressione del malcontento e della spaccatura sorta nelle ultime ore, con la decisione di una frangia del tifo organizzato granata di restare fuori dall’impianto di via Allende come con il Venezia. Sono circa in centocinquanta a farsi sentire mentre le squadre svolgono il riscaldamento in un impianto pressoché vuoto mentre nei pressi dei varchi della Curva Sud viene affisso un nuovo striscione di dissenso contro la decisione di ritornare a scendere in campo dei restanti gruppi organizzati. E il resto? All’ingresso delle squadre un centinaio di ultras prende posto in Curva Sud nonostante gli ampi posti vuoti soprattutto nel settore inferiore che, protesta col Venezia a parte, si fa fatica a ricordare. Al fischio d’inizio un ricordo per il “Siberiano”, con i cori che squarciano il silenzio tombale di un Arechi che bisbiglia al vantaggio firmato Djuric e poi si spegne dinanzi alla rimonta del Cittadella. Sembra l’ennesimo pomeriggio da incubo, con la Salernitana che fatica a rialzare la testa, inchiodata dal risultato e dal silenzio. Qualche timido consenso lo ricevono i pochi sostenitori del Cittadella, quando nel cuore del primo tempo il settore ospiti dedica qualche coro a Claudio Lotito, sottolineato con ilarità tra i sostenitori granata. All’intervallo i fischi però arrivano però forti e chiari, segnale più della rassegnazione che di sveglia e malcontento per prestazione della truppa di Angelo Gregucci. Il ritorno in campo però porta in dote sia la pioggia che la rimonta della Salernitana, con Djuric che risveglia l’entusiasmo prima del ruggito al gol di Minala. L’asticella di pathos e trasporto però resta quasi sempre incollata sullo zero, lontanissima dai picchi minimi, fatti registrare dall’Arechi. Così il tap-in del 4-2 di Milan Djuric assume quasi più valore di liberazione che di entusiasmo, ripensando per un attimo alla classifica e ad una stagione ora più vicina ad andare in rassegna senza gli spettri e le paure di una salvezza tormentata. Al triplice fischio finale, mentre la pioggia batte incessante, la Curva Sud Siberiano scalda l’ugola e grida forte: «Solo per la maglia». Un pensiero scandito forte, un manifesto dal quale ripartire per ritrovare presto l’unità perduta e ritornare a viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda. A gara conclusa paura per un tifoso colpito da malore: pronto l’intervento dell’ambulanza che lo ha trasportato all’ospedale Ruggi.

Sezione: News / Data: Lun 15 aprile 2019 alle 12:00 / Fonte: La Città
Autore: Antonio Siniscalchi
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