Bomber, ruolo difficile: ma di spicco sicuro. Se segni sei un dio, se non fai goal sei messo alla gogna. Il ruolo di re del goal per questa stagione a Salerno è stato affidato ad un campano,  napoletano di nascita per la precisione, classe 1996, ma con un’esperienza e un saper buttarla dentro come se lo facesse da almeno vent’anni di carriera. Stiamo parlando di Gennaro Tutino, giovanili del Napoli, il sogno del pallone nel cassetto come buon napoletanino che si rispetti. È la primavera del Napoli che lo mette in luce, stagione 2013/2014, 29 le presenze stagionali 18 reti e 2 assist, il ragazzo dimostra di vedere la porta meglio dei suoi pari età e si vede. Ma non riesce ancora a esplodere a livello senior, di prima squadra. Gubbio, Vicenza, Avellino, Bari: tante volte quella gioia strozzata in gola di stare per farcela ma di non riuscire ad arrivare. Da Bari inizia ad intravedersi nuovamente qualcosa di grande, a 19 anni con la primavera in 7 presenza fa 6 goal, una macchina: se gioca, segna. Poi Carrara, la porta e il campo si vedono poco. Lo cerca il Cosenza, si deve fare un campionato tranquillo. Mister Braglia lo mette sotto la sua ala protettiva: da qui inizia la favola. 36 presenze stagionali e 11 goal, quinto posto in campionato e clamorosa impresa siglata ai playoff con una vittoria sul neutro di Pescara contro il Siena che sarebbe da lasciare come monito alle generazioni. Ritrova quella serie B che tanto aveva sperato con il Cosenza, alla prima sua prima vera stagione tra i grandi va nuovamente in doppia cifra. E allora trova la serie A, a Verona, sponda Hellas. Qualcosa non funziona, 6 mesi difficili e nessun goal, a gennaio torna in B sponda Empoli ma non riesce mai ad incidere come deve. Ora tocca a lui conquistare quella serie A con la maglia della Salernitana che tanto sogna da bambino e chissà magari fare un derby e segnare contro il suo Napoli nella massima serie.

Sezione: News / Data: Mer 04 novembre 2020 alle 21:30
Autore: Francesco Marra Cutrupi / Twitter: @Fmarracutrupi_
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