Ieri sera buona parte dei commenti social andavano in questa direzione: "In fondo Verdi a Verona non gioca, è reduce da diversi infortuni e tatticamente sarebbe di difficile collocazione. Fidiamoci della società e sosteniamo questa squadra". Oggi, invece, si leggono le parole dell'agente di Simone Verdi e riprende il tiro al piccione nei confronti del direttore sportivo, reo - a detta di molti - di aver ostacolato il ritorno a Salerno di un giocatore di indiscutibile talento, che avrebbe fatto comodissimo alla Salernitana, ma che non sta effettivamente vivendo il suo miglior campionato per tutta una serie di motivi. Certo, il titolo scelto dai colleghi del Corriere dello Sport ha contribuito involontariamente ad alimentare polemiche, come se poi dire "De Sanctis non voleva Verdi" equivalesse a "Erano tutti d'accordo, ma il ds ha volutamente rimandato l'invio della documentazione". Niente di tutto questo. Anzi lo stesso agente del fantasista ha ammesso che, alle ore 19:10, la suddetta documentazione fosse ancora incompleta poichè c'erano tre società di mezzo e non era semplice trovare un accordo in tempi record. Morale della favola: non dicevamo una eresia quando affermavamo che quella della "PEC mai ricevuta" sembrava una cosa quantomeno anomala e che, in fondo, tutta questa ritrovata armonia tra le parti fosse un tentativo pericoloso di nascondere sotto la cenere cose che da tempo non vanno. Perchè se vuoi un calciatore non arrivi all'ultimo giorno e perchè De Sanctis aveva chiuso con Cabral prima del no della proprietà e della iniziativa personale del patron di cambiare rotta e virare su Verdi.

Dicevamo, però, che il discorso è più ampio. Quando, in 30 giorni, ci sono due incontri chiarificatori, una sconfitta con 8 gol al passivo, l'esonero di un allenatore in confusione a fine primo tempo con tanto di richiamo alla base 48 ore dopo e una vicenda come quella di Verdi è palese che il problema vada ben oltre un contratto non depositato. Perchè, nel caso specifico, parliamo di un calciatore che sarebbe tornato anche a piedi a Salerno e che andava blindato a giugno, non ricontattato alle 17 o alle 19 del 31 gennaio. Si potrà dire "prima costava troppo". Certo! Ma, in presenza di situazioni così confusionarie, il primo responsabile è sempre il presidente. Del resto è stato Iervolino, nella conferenza stampa di 15 giorni fa, a dire testualmente che "De Sanctis è un suggeritore, che devo difendere più spesso perchè è un lavoratore e un professionista serio. Le decisioni le prende sempre il proprietario, nel bene o nel male sono io a metterci la faccia e ad assumermi le responsabilità". D'altronde, se davvero si pensa che ds o segretario abbiano colpe per il mancato deposito di un contratto mai firmato, si provvedesse con un esonero. Facile, no?

Viceversa l'area comunicazione, contrariamente a quanto accaduto in passato per altre situazioni simili, dia la possibilità a De Sanctis di replicare con una nota ufficiale o una conferenza. O, per motivi tutti da comprendere, può tornare utile a terzi che il direttore sportivo finisca al centro di un bersaglio? Nessuna difesa di De Sanctis, ci mancherebbe. Abbiamo mosso critiche quando necessario, talvolta anche dure, senza però dimenticare che la squadra a +8 sulla zona retrocessione è stata costruita da lui e che oggi Salerno si gode il portiere forse più forte della sua storia e una coppia d'attacco inimmaginabile fino a poco tempo fa. La verità è che Nicola gode di buona stampa a livello nazionale e - improvvisamente - locale, che Iervolino è spesso esonerato da critiche per non imbattersi nella corrida dei social e che, dunque, De Sanctis (che ha un carattere diverso dai suoi predecessori, anche un modus operandi diverso rispetto ai rapporti con la stampa...messa tutta sullo stesso piano) è il più facile da attaccare. All'area comunicazione il compito di tutelare un suo tesserato e un dirigente che, pur avendo commesso i suoi errori, sta ricevendo da stamattina critiche di ogni genere per una trattativa che...non si era mai chiusa. Come se poi fosse la prima volta che un dirigente (che sta nel calcio da 30 anni) dica no ad un'operazione di mercato. 

Sezione: News / Data: Ven 03 febbraio 2023 alle 12:30
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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