I giovani come alternativa ai titolari: le società di B, in base al regolamento vigente, si sforzano di non contravvenire agli obblighi di registrazione degli over (18 normali più 2 calciatori bandiera), e hanno una particolare incombenza, che è quella di non sbagliare assolutamente gli under. Torrente, allenatore della Salernitana, ha comunque tentato di trovare le soluzioni più idonee: un portiere titolare under (Strakosha), un altro portiere under (Esposito), la prima alternativa a Colombo (Pollace), poi altri giocatori che sono stati presi dal settore giovanile granata, con Alberto Mariani allenatore, e proprio quest’ultimo fa parte dello staff tecnico che ha seguito mister Torrente in Umbria, quindi chi meglio di lui può conoscerli? La Salernitana peraltro ha applicato un duro taglio concedendo lo svincolo a cinquanta dei suoi giovani, ma l'ha fatto per conservare solo i migliori.  

C’è il giovane portiere Mirko Ronchi che ha 20 anni, ed è stato fin qui provato contro la Salernitana stessa, ossia quando è stata giocata l’amichevole con la Leonessa (prestato agli avversari), mostrando di avere ancora dei margini di miglioramento. Per quanto riguarda la difesa il centrale è Gennaro Di Fraia, calciatore di soli 17 anni che ha fatto parte anche della selezione giovanile italiana qualche anno fa, e non a caso fu definito “predestinato” da un suo ex allenatore. Anche Andrea Tarallo può costituire un patrimonio della società perché è un classe 1997 e viene da una stagione disputata in D nella quale veniva alternato sulla fascia sinistra della difesa con Porcino, in una squadra, il Taranto, che ha raggiunto il secondo posto, ed è anche uno di quelli che conoscono meglio l’atmosfera di un ritiro precampionato con i calciatori più grandi, essendo stato già portato a San Vito di Cadore da Mario Somma. Passando a centrocampo, si può parlare del classe 1996 Giovanni Nappo, incursore di centrocampo che sarebbe l’alternativa a Moro: anch’egli è abbastanza temprato per giocare a determinati livelli, essendo stato titolare con il Fondi in qualità di under, in una squadra che ha fatto bene nello scorso campionato di D; da seguire anche Marco Arcaleni, il giocatore del 1996, che Torrente paragona a David Pizarro, ma forse lo fa per infondergli più autostima: è centromediano, ruolo uguale a quello di Pestrin, ma gli anni di differenza tra Arcaleni e il capitano sono innegabili. Il calciatore prodotto del vivaio che potrebbe però avere maggiore carattere e più determinazione si chiama Antonio Martiniello, che è del ’96 ma ha contribuito al raggiungimento della finale Berretti dell’Aversa Normanna, viene dunque da un’annata giocata positivamente con i giovani, anche se ha avuto occasione di entrare a partita in corso con la prima squadra: ha giocato fin qui un precampionato positivo, segnando dei gol e risultando utile per la squadra. Senza ulteriori pressioni di sorta, anche l’attaccante aversano potrebbe lottare per avere il suo giusto spazio in B. Non c’è nel ritiro della prima squadra Giovanni Cappiello, l’attaccante diciottenne dotato di gran fisico: dovrebbe allenarsi con la Primavera, ma Menichini gli concesse anche l’opportunità di stare in prima squadra nella Lega Pro, e non a caso vi è qualche club professionistico che già lo segue, quindi il giovane non è sicuramente sprovveduto. Senza grosse pressioni tutti questi giovani possono crescere bene.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 28 luglio 2015 alle 21:00
Autore: Orlando Savarese
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