Quella uscita da Cittadella è una Salernitana con le ossa rotte. Doveva essere la gara del ritorno alla vittoria, dopo quattro pareggi di fila, e invece i granata subiscono una sonora sconfitta. Certo, la clamorosa sciocchezza di Tuia (due gialli in sette minuti), ha influito tanto sull’andamento del match, certo il portiere avversario ha cacciato fuori dal cilindro la prestazione della vita, ma non è più tempo di trovare scusanti, la classifica inizia a diventare problematica. Se si confronta l’attuale score di Sannino, con quello della passata stagione, balza all’occhio un dato oggettivamente imbarazzante: dopo 13 gare Torrente nello scorso campionato aveva fatto meglio. Per l’esattezza in tecnico cetarese aveva messo in cascina 14 punti, contro gli attuali 13 di Sannino. È pur vero che il calendario di quest’ultimo sin qui è stato decisamente più ostico rispetto a quello della Salernitana di un anno fa, ma la rosa messa a sua disposizione è di ben altro spessore. Su questa classifica pesa sicuramente il momento tutt’altro che brillante di Rosina, schierato ad oltranza a prescindere dal modulo o dal ruolo che avrebbe ricoperto. Pesa il caso che si è venuto a creare con Donnarumma, uomo imprescindibile nello scorso campionato e che ora rappresenta un problema per il tecnico. Pesa il calo di Odjer, da mastino del centrocampo ad ectoplasma evanescente. Pesa un modulo (3-5-2), che ha costretto la squadra a diventare tutto l’opposto rispetto a quello per cui era stata pensata. Si è costretti a vedere Laverone in panchina, ed Improta (seconda punta da sempre), dover agire come terzino fluidificante. Si è costretti a vedere Rosina mezz’ala, seconda punta, laterale sinistro, quasi anche mediano, tutto piuttosto che trequartista, posizione che gli consentirebbe di fare gioco dietro due punte che il gioco non lo sanno creare. SI è costretti a vedere Perico centrale nei tre di difesa e giovani dal mostruoso potenziale come Mantovani a riscaldare la panchina. Vale la pena continuare in questa direzione? Puntare ancora su un modulo che nel girone d’andata dello scorso campionato ha portato la Salernitana sul baratro della retrocessione? Si dice che conoscere la storia serva per non commettere più gli errori del passato, ma questa squadra sembra stia tornando a toccare il fondo. Ricordiamo che anche Torrente passò dal suo classico 4-3-3 al 3-5-2, con risultati che tutti conosciamo, dobbiamo davvero rivivere tutto ciò? La squadra c’è, e se il manico non si può aggiustare va cambiato. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 06 novembre 2016 alle 21:00
Autore: Simone Gallo
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