In casa Salernitana non ci si annoia mai. Neanche il tempo di archiviare il pareggio di Udine che, purtroppo, rischia di peggiorare la posizione di classifica che i tifosi e la società sono alle prese con l'ennesimo caso Dia. Lo diciamo subito, per sgomberare il campo da qualsivoglia malinteso: l'attaccante ha sbagliato e, ancora una volta, ha assunto un comportamento non consono nei confronti di un presidente che paga e di una piazza che spinge.

Bene fanno gli avvocati a studiare incartamenti di ogni genere per capire se ci siano i presupposti per agire e andare oltre la tribuna a tempo indeterminato. Bisogna smetterla - discorso generale - di battere cassa dopo mezza stagione positiva pretendendo la luna per poi tacere e non assumersi responsabilità quando il rendimento è pessimo. E Dia, in 27 gare, ha fatto appena 4 gol: bottino magrissimo, non tale da giustificare quotazioni di mercato così elevate.

Ciò detto, riteniamo però che anche Liverani abbia le sue responsabilità. Se, in due settimane, i calciatori escono dal campo senza salutarti e oggi rifiutano di giocare, evidentemente il mister non ha fatto breccia nel cuore dello spogliatoio. Del resto basta vedere le prestazioni per rendersi conto ci sia stata una involuzione rispetto alla gestione Inzaghi, fatta almeno di intensità e sprazzi di bel gioco.

Abbiamo visto, in tre gare, una debacle a San Siro, uno 0-2 casalingo contro un avversario che oggi ne ha beccati 4 in casa e un 1-1 contro l'Udinese più brutta degli ultimi anni, con Cioffi in discussione, una difesa vulnerabile e la possibilità di giocarsela in 10 contro 11 (anzi, 12: che tifo!). Inserire Legowski e Sambia non ha agevolato l'assalto finale, così come chiudere con una sola punta e non prendere in considerazione un talento come Kastanos.

E, tornando a Dia e detto - lo ribadiamo - che non sono tollerabili certi atteggiamenti, perchè non gettarlo subito nella mischia in superiorità numerica? Cosa avrà pensato quando gli è stato preferito quell'Ikwuemesi che continua a far fatica? Liverani, difeso pubblicamente pochi giorni fa, sta facendo fatica e, a volte, sarebbe auspicabile fare un passo indietro piuttosto che raccontare una partita diversa da quella che abbiamo visto tutti.

E, assieme a lui, dovrebbe essere messo in discussione il direttore generale. Perchè Sabatini sceglie un allenatore da 4-3-3 per una rosa senza terzini e senza regista, tanto per fare un esempio. Senza dimenticare gli errori commessi nel mercato invernale, con giocatori che durano un'ora al massimo e poi chiedono il cambio, Pasalidis che non dà più garanzie di Lovato (ed è tutto dire) e il problema del gol che resta irrisolto.

Perchè Weismann, indubbiamente esemplare per atteggiamento, non è certo il bomber che serviva e perchè nemmeno  Sabatini è riuscito a piazzare altrove Dia assicurandosi un attaccante di categoria e che potesse determinare da subito. Gomis? Chi l'ha visto? Vignato non pervenuto, Zanoli un disastro, Pellegrino fa fatica, il gol di oggi arriva da uno della vecchia guardia che ha tirato fuori dal cilindro un'autentica gemma. Un'azione individuale, non certo uno schema studiato dall'allenatore.

E' tempo che l'ambiente impari a giudicare con obiettività senza antipatie o osanna a prescindere, atteggiamento collettivo che ha già danneggiato la Salernitana in questa stagione. Sabatini, al quale va tutto il nostro affetto con la certezza che presto supererà i problemi personali, ha sbagliato tanto e l'alibi del budget risicato non regge visto che qualcuno, prima di lui, senza società e con un trustee a gestire allestì un undici di tutto rispetto lasciando in eredità un bilancio in attivo.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 03 marzo 2024 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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