Il presidente ha parlato più volte della necessità di lottare per la zona sinistra della classifica, il direttore sportivo ha detto che sarebbe soddisfatto della salvezza arrivasse anche alla penultima giornata, l'avvocato ritiene che i veri scontri diretti siano quelli contro Fiorentina e Udinese. Poi c'è l'allenatore che, senza spiegare concretamente quali siano i motivi di questa costante involuzione, si aggrappa alla classifica e si toglie qualche sassolino. "Quello che dicono a me è diverso da ciò che leggo sui giornali" è passaggio significativo, così come quando aggiunge che "è il direttore sportivo, parlando alla squadra, a riconoscere il nostro lavoro e il fatto che abbiamo ottenuto 17 punti. Quanto realizzammo l'anno scorso ad aprile inoltrato. Lo step di crescita prosegue, le cose non si costruiscono dall'oggi al domani". Ed è proprio questo il solito, cronico equivoco di fondo: l'obiettivo. Se la proprietà tutta avesse parlato di salvezza, oggi la batosta di Monza verrebbe archiviata come una giornata no all'interno di un campionato totalmente in linea con le strategie. Viceversa c'è un ritardo sulla tabella di marcia, con annesse responsabilità da individuare. Questa divergenza su tutto non aiuta la Salernitana, nè l'ambiente. E spendere 40 milioni non equivale a ritrovarsi a ridosso delle big dopo aver raggiunto una salvezza anche grazie al suicidio sportivo del Cagliari.
 

Sezione: News / Data: Lun 14 novembre 2022 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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