Lo sport, ma più in generale la vita, è una questione di motivazioni e per la Salernitana, mai come in questo momento, il problema è proprio quello. Come affrontare le ultime quattro gare di campionato dopo una retrocessione matematica e un ambiente depresso a qualsiasi livello? Colantuono ha tra le mani un gruppo sfibrato, che sta provando a gestire con grande professionalità e amore per i colori granata. Purtroppo, da almeno due mesi, il cammino della Salernitana appare più simile a una via crucis che a un campionato, per il dolore di una tifoseria che, a differenza della squadra, non ha mai mollato. 

Lottare per loro, per lo meno per salutare con un briciolo di dignità la categoria. Questo, intanto, è il primo obiettivo. Incredibile chiudere il 2024 senza alcun successo. Onore, parola fin troppo abusata in queste settimane per una squadra che non ha saputo tenerlo alto, ma il tifo sì. E sono proprio i sostenitori che meritano almeno, nelle due gare casalinghe che mancano contro Atalanta e Verona, di vedere le ultime (per il momento) vittorie in massima categoria, nella speranza che si tratti soltanto di un arrivederci.

In ballo c'è poi anche la statistica. Il record negativo di punti è una mina esplosiva che i granata hanno il dovere di evitare, per non consegnare immeritatamente la Salerno calcistica alla storia nera. Il record negativo nella Serie A a 20 squadre e a tre punti è del Pescara, che nel 2016/17, si fermò ad appena 18 punti. I granata sono a 15, -3, e rischiano di diventare "imprendibili" in vetta a questa miserabile classifica. Quattro partite, dodici punti in palio per evitare un'onta indelebile.

Poche, ma più che valide motivazioni per scendere in campo lunedì sera con la massima determinazione pur contro un avversario fuori portata. Lo richiede la storia, lo richiede Salerno.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 05 maggio 2024 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
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