Cosi' il presidente dell'Associazione Italiana Arbitri, Marcello Nicchi, commentando la giornata di campionato appena andata in archivio.
E ribadendo la volonta' di creare una centrale del Var a Coverciano per un utilizzo piu' omogeneo per ridurre al minimo gli errori. "Bisogna continuare a inculcare nella testa degli sportivi che la tecnologia e' un supporto, non l'arbitro - spiega il capo dell'Aia ai microfoni di Radio anch'io Sport, su Rai Radio 1 - Bisogna stare attenti, nel nostro paese sono nati i moviolisti della Var, che spesso fanno danni".

Nicchi al momento chiude all'utilizzo del mezzo tecnologico in Serie B: "Bisogna stare cauti, poi potrebbero volerlo Lega Pro e Dilettanti... Il Var e' stato creato per il primo campionato nazionale: se poi l'Italia dovra' essere ancora precursore e utilizzarla in una partita decisiva per la promozione in A, si puo' provare...". "Stiamo pensando ad un 'reddito di cittadinanza arbitrale, abbiamo dei professionisti che per arbitrare in A ed in B lasciano il lavoro. Quando finisce l'attività si ritrovano senza nulla, ad una età avanzata - ha spiegato Nicchi - Non escludiamo di creare un fondo di solidarietà della durata di uno-due d'anni, per dare agli arbitri la possibilità in questo lasso di tempo di ricrearsi una vita, un lavoro".

Sezione: News / Data: Lun 18 marzo 2019 alle 20:30
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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