E adesso chi mangia il panettone? L’interrogativo che tormenta la Salernitana da ventiquattr’ore potrebbe trovar risposta in giornata dopo una notte di riflessioni e contatti, perché in tempi di ribaltone suona il “nessun dorma”. Il toto-allenatore impazza da ieri mattina, quando Stefano Colantuono ha lasciato il ritiro di San Gregorio Magno, dimissionario. Il calcio è senza memoria e così, a qualche ora di distanza, dopo gli “applausi” social per il gesto d’andar via rinunciando a un contratto con scadenza 2020, il tecnico di Anzio era già il passato: per la panchina granata del futuro prossimo, a cominciare dal match di domenica all’Arechi contro il Foggia, il favorito è Angelo Adamo Gregucci, per lui sarebbe la terza volta con il cavalluccio marino sul petto, a seguire Alessandro Calori, più staccati altri “sondati” come Andrea Camplone e Antonio Calabro. 

 È lo stato dell’arte al crepuscolo d’un martedì infinito, che vede consumarsi un ribaltone non scontato ma ch’era diventato intuibile dopo le anomalie d’un lunedì in cui la squadra avrebbe dovuto allenarsi ma non l’ha più fatto, lasciando in sospeso pure il programma del giorno successivo. Cose impossibili per un “maniacale” del lavoro come Colantuono. Le tre sconfitte consecutive però pesavano, la sfiducia avanzava e così l’ex Atalanta, uno che non s’incolla alla panchina a difesa del privilegio (e d’un ingaggio importante) ha salutato tutti con tanto di lettera d’addio pubblicata sullo stesso sito di bandiera. Della serie: ci eravamo tanto amati e ci vorremmo ancora bene, però ognuno per la sua strada.

 Patron Claudio Lotito, amico di vecchia data di “Stefanone”, avrebbe anche provato a farlo desistere, il socio e cognato Marco Mezzaroma l’ha ringraziato, il ds Angelo Fabiani ne ha parlato con gratitudine ammettendo «ch’è anche una mia sconfitta». 

Sezione: News / Data: Mer 19 dicembre 2018 alle 11:00 / Fonte: La Città
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
vedi letture
Print