È ovvio che dopo lo 0-2 rimediato all'Arechi siano tutti sulla graticola, in bilico. Non a caso, ieri i granata hanno provato a ragionare ed a rimediare ma anche a compattarsi: occhi negli occhi, hanno mangiato insieme dopo l'allenamento per «apparecchiare» una ripartenza ed evitare l'abbuffata di gol al passivo anche a Cagliari. È il punto di non ritorno, la Salernitana non può permetterselo: se annaspa sull'isola (annaspare vuol dire anche pareggiare) eguagliando la striscia negativa dalla prima alla quarta giornata di campionato, la squadra e l'allenatore rischiano l'indigestione. Colantuono, tecnico navigato, conosce le dinamiche del calcio e tira diritto per la propria strada. Ha un destino legato ovviamente ai risultati. È il mister nuovo di una squadra per lui nuova, trovata, ripresa, che ha accettato però di guidare consapevole di curve e salite. Ora dovrà riconquistare il terreno perduto nello scontro diretto che più diretto non si può, riscattando il rendimento al momento deficitario. Durante la sua gestione, sono arrivate una sconfitta all'esordio, una vittoria a Venezia, poi tre sconfitte. La Salernitana (la società) preferisce leggerle così, come si farebbe davanti ad un grafico di rendimento, anziché raggrupparle in «quattro sconfitte in cinque partite».

Sezione: News / Data: Mar 23 novembre 2021 alle 19:30 / Fonte: Il Mattino
Autore: TS Redazione
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