Per qualcuno, muovere una critica sul suo operato significa quasi cadere nel reato di lesà maestà. Basti pensare quanti soloni uscirono allo scoperto attaccando il Centro di Coordinamento quando il presidente Santoro si permise di esprimere qualche perplessità rispetto al mercato condotto in inverno. Se due anni fa qualche errore di valutazione fu coperto dall'ottimo risultato finale, stavolta la bocciatura nei confronti di Sabatini è totale.

Del resto i risultati sono sotto gli occhi di tutti: pur con tutti i suoi limiti, la Salernitana era a -2 dalla salvezza prima che l'operatore di mercato iniziasse concretamente ad operare. E il discorso relativo al risicato budget a disposizione regge fino a un certo punto e sa tanti di alibi che lo stesso Sabatini, con onestà intellettuale, non si è attribuito. 

Anzitutto il ritardo nelle operazioni: la Salernitana ha giocato le prime tre gare ufficiali del 2024 in totale emergenza, senza volti nuovi, con il solo Pierozzi che ha raggiunto il gruppo alla vigilia della trasferta di Napoli grazie al lavoro sottotraccia di Inzaghi e una serie di rifiuti che hanno fatto storcere il naso allo staff tecnico. Basti pensare che l'ex (?) trainer granata si è ritrovato ad adattare Bronn e Sambia in veste di mezzali e Bradaric addirittura braccetto di sinistra nella retroguardia a tre. Cosa che in A, contro certi avversari, non puoi permetterti.

In secondo luogo è stata pessima la gestione degli allenatori. Inzaghi, di fatto, è stato delegittimato durante la prima conferenza stampa pur essendo reduce da un ottimo 2-2 interno contro una delle migliori squadre del campionato italiano. Una Salernitana a tratti straripante che, in emergenza, avrebbe strameritato di battere la corazzata rossonera guidata da Pioli. Con quale serenità si poteva preparare lo scontro diretto di Verona, sapendo che uno tra De Rossi e Nicola avrebbe preso il suo posto da un momento all'altro?

E se proprio vuoi combattere "le battaglie esiziali con gente che conosco", devi avere personalità e coraggio di provvedere al ribaltone tecnico a prescindere dai due risultati positivi che hanno illuso tutti sul finire del 2023 e che avrebbero imposto ritmi diversi al mercato. La ciliegina sulla torta, poi, è stata la scelta di Liverani. Uno che invece è stato difeso ed elogiato pubblicamente pur avendo commesso errori clamorosi senza mai far breccia nel cuore dello spogliatoio.

Sulla questione budget ci siamo già espressi. Quando devi compiere una super rimonta, il presupposto non può essere "cedere prima di acquistare". Tuttavia 6,2 milioni di euro lordi per gli ingaggi degli undici calciatori arrivato nella terza decade di gennaio è una cifra considerevole. 700mila euro a Boateng, fermo da tempo immemore e non più giovanissimo, fu operazione rischiosa, senza prospettive future e con tante incognite solo in parte celate dalla gioia di vedere un campione con quel palmares che sfoggia il cavalluccio marino sul petto.

E, ad oggi, Weismann non appare il bomber che serviva, Gomis e Vignato giocano col contagocce, Pasalidis è oggetto misterioso, Pellegrino un giovane acerbo che ha fatto fatica e Zanoli una discreta riserva e nulla più. Se aggiungiamo la mancata risoluzione del caso Dia, il no a un vice Bradaric, a un regista e a un attaccante da doppia cifra e la cessione di calciatori sostituiti con grave ritardo, il quadro è completo.

Nessuno metterà mai in dubbio le qualità umane e professionali di un dirigente che ha scritto pagine importanti della storia della Salernitana dando un contributo fondamentale nel 2022 prima di un esonero clamoroso che, in parte, grida vendetta ancora oggi. C'è, però, da valutare con oggettività la realtà e ammettere che il Sabatini-bis si è rivelato un flop. Al punto che il DG chiede scusa e la società sta pensando di esonerarlo senza prendere in considerazione la sua candidatura per la Salernitana che verrà.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 17 marzo 2024 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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