Le avversarie non corrono, la quota salvezza rimane bassa e simile a quella degli ultimi campionati, quando sono bastati 31 punti per la permanenza in massima serie. Serviva davvero poco per confermarsi quantomeno sui livelli dello scorso anno, con la Salernitana che chiuse la stagione a 42 punti. Un rinforzo di alto livello per reparto e la cessione di quei giocatori che non avevano più intenzione di rimanere a Salerno, senza chiedere cifre astronomiche (come nel caso di Dia, valutato addirittura 30-40 milioni).

Lo aveva chiesto Sousa, lo aveva fatto notare a più riprese nei primi giorni di ritiro, che servivano rinforzi specifici che non sono mai arrivati. Sull'allenatore pure è stato fatto l'errore, non bisognava concedergli quella famosa e famigerata finestra di 15 giorni in cui parlare con altre squadre, si è creato già lì il primo corto circuito. Se si punta su un allenatore non devi dargli la possibilità di liberarsi, o è il tuo allenatore o non lo è. Ma visto che alla fine è rimasto serviva assecondarlo e non è stato fatto.

Ma serviva poco per rimettersi in carreggiata anche a gennaio (basta vedere quello che ha fatto l'Empoli) ma senza investimenti è difficile fare mercato in estate figuriamoci a gennaio. Ovviamente la situazione era già quasi del tutto compromessa, gli errori principali sono stati commessi in estate e la situazione poi si è protratta nel corso di tutto il campionato.

La matematica non condanna ancora la Salernitana ma è dura credere ancora nella salvezza dopo quanto visto per due terzi del campionato. Ci auguriamo tanto di sbagliarci e di ricrederci a fine stagione, parlando di una nuova miracolosa salvezza ma in questo momento è difficile sperare ancora. 

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 25 febbraio 2024 alle 15:00
Autore: Lorenzo Portanova
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