Ha preso la Salernitana pochi mesi fa riuscendo nell'impresa di salvarla due volte. Dalla retrocessione e dal fallimento. A Salerno è stato accolto benissimo, merito non solo degli ottimi risultati sportivi ottenuti ma anche e soprattutto di un modus operandi che consente alla tifoseria di vivere in prima persona le vicende della propria squadra del cuore. Passato, presente e futuro. Ha parlato di tutto Danilo Iervolino nell'intervista rilasciata in esclusiva ai microfoni di Tuttomercatoweb. Ecco le sue dichiarazioni:
Facciamo anzitutto un passo indietro. Davvero intensi questi primi mesi da presidente della Salernitana...
"E' vero, non ci siamo fatti mancare nulla. L'esordio contro la Lazio del mio predecessore Lotito, poi il derby con il Napoli e una rosa profondamente colpita dal Covid. C'è stata poi una sessione di mercato fatta in tempi record e con investimenti di un certo tipo, fino all'arrivo del nostro condottiero Davide Nicola. Il pareggio per 2-2 contro i campioni d'Italia del Milan ci permise di acquisire autostima, anche a Roma disputammo una grandissima partita e fu preludio al finale di stagione da brividi. 4 vittorie, un pareggio e poi i 2 punti tra Cagliari ed Empoli ci consentirono di uscire dalla zona retrocessione e di essere fino in fondo artefici del nostro destino. Davvero bello. Sono felicissimo di essere il presidente della Salernitana e di rappresentare un popolo profondamente innamorato".
Ci può descrivere cosa ha provato negli ultimi minuti di Venezia-Cagliari?
"Sensazioni indescrivibili, la classica partita al cardiopalma che sembrava non dovesse finire mai. Negli ultimi 5 minuti, però, avvertivo una sensazione positiva. Ero convinto che, nonostante la nostra pesante sconfitta interna, stessero per arrivare buone notizie. E' stata una gioia infinita. E' vero che abbiamo sbagliato la gara decisiva, ma meritavamo ampiamente di restare in serie A sia per il tipo di gioco espresso, sia per la passione della nostra gente. Non nego, però, che quello 0-4 mi ha dato molto fastidio".
In fondo, però, salvarsi con una sconfitta così pesante ha aiutato a organizzare la stagione che sta per iniziare con i piedi per terra e senza eccessivi entusiasmi...
"Sono d'accordo. Felicità e razionalità, un mix che ci sta permettendo oggi di presentare ai tifosi un progetto nuovo che, a mio avviso, porterà risultati importanti".
Progetto affidato a Morgan De Sanctis. E' l'uomo giusto?
"Assolutamente sì. Siamo totalmente allineati, sta svolgendo un grandissimo lavoro e sono convinto che questa collaborazione porterà soddisfazione reciproca. Ha le caratteristiche perfette per sposare il nostro progetto a medio-lungo termine e si è calato alla grande nella nuova realtà. E' giovane, ma ha talento ed è nel mondo del calcio da una vita. Ci siamo affidati a lui sottoscrivendo un accordo pluriennale, sono veramente soddisfatto e felice".
Parliamo di mercato. Anzitutto Bonazzoli...
"Non potete immaginare quanto io sia soddisfatto del suo ritorno. Stiamo parlando del simbolo della Salernitana, dell'uomo che ha determinato la salvezza garantendo una media gol straordinariamente importante. E' sempre stato al centro dei miei pensieri, quest'accordo pluriennale ci consente di portare a casa quello che sarà il futuro attaccante della Nazionale. Ha un talento smisurato e questa è la piazza giusta per esplodere definitivamente. E, chissà, magari un giorno potrebbe essere anche il nostro capitano. Lo ammiro tanto, in questi giorni l'ho telefonato personalmente per spingerlo ad accettare la nostra proposta. Un grande acquisto".
Eppure nelle scorse settimane si pensava stesse tentennando...
"La Salernitana non ha smesso un solo secondo di pensare a Bonazzoli. E' arrivato un direttore sportivo nuovo e bisognava dare modo e tempo a lui di imbastire ex novo una trattativa che non è stata semplice, ma che riteniamo sia stata portata a termine con bravura, professionalità e reciproca soddisfazione. Lo ripeto: Bonazzoli è uno degli attaccanti italiani più forti in assoluto, i suoi 12 gol hanno permesso ai granata di mantenere la categoria e sono certo che il suo grande attaccamento alla piazza lo porterà ad esprimersi su livelli ancora più alti".
Domanda facile facile: chi sarà il suo partner d'attacco?
"Posso dire che sono tutti veri i nomi che stanno circolando. Pinamonti è un calciatore che ci piace molto, per Maupay è stata fatta una offerta ufficiale e sapete benissimo come si stiano evolvendo le cose. Piatek è quello più vicino alla Salernitana, stiamo lavorando alacremente per metterlo a disposizione dell'allenatore entro pochi giorni. Posso dire che il calciatore è felicissimo di giocare in Italia e di indossare la maglia granata, ora stiamo limando gli ultimi dettagli con l'Hertha Berlino. Ci sono stati dei passi in avanti, a metà della scorsa settimana ero convinto mancasse soltanto la firma. Nel periodo del mercato, però, può accadere veramente di tutto: rilanci, inserimenti, dietrofront. Ma noi siamo sempre sul pezzo, a prescindere dal nome posso dirvi che la Salernitana prenderà una grande punta. E non dimenticherei il valore degli elementi già in rosa, compreso un campione come Ribery".
Capitolo centrocampo. Djuricic è l'obiettivo principale?
"Il nostro mercato procede seguendo logiche di un certo tipo. Ora siamo totalmente concentrati sull'arrivo della punta. Che sia Piatek o un altro calciatore ma vogliamo completare l'attacco. Sicuramente è un buon giocatore, come ce ne sono molti altri. In ogni reparto stiamo seguendo più piste, del medesimo livello, per non farci cogliere impreparati".
Kastanos e Rovella sono operazioni vicine alla conclusione?
"Due buoni giocatori, a cui stiamo pensando. Ma in questo momento voglio prendere l'attaccante di livello che ci fa fare un ulteriore salto di qualità".
Mazzocchi resta?
"Abbiamo fatto una proposta migliorativa al calciatore, a quanto pare non è stata accettata. Ma c'è tempo per trovare una soluzione".
Ranieri torna a Salerno?
"Posso dire che stimo molto il ragazzo, l'ho detto pubblicamente pochi giorni fa. Ma, nell'incontro che faremo con il direttore e con l'allenatore tra poche ore, non è un tema all'ordine del giorno. Ad ora non c'è nessuna trattativa per riportarlo a Salerno".
Verdi è pista tramontata?
"Vedremo. Dal punto di vista tecnico è un talento che ci piace tanto, ha dato un grosso contributo alla causa. Ma ci sono altre priorità. E non dimenticate che ci sono calciatori in uscita da piazzare quanto prima anche per snellire la lista over e risolvere il problema degli extracomunitari. Mikael e Simy andranno via".
C'è invece qualche calciatore in uscita che avete deciso di trattenere a Salerno?
"Tutto il gruppo agli ordini di Nicola sta svolgendo un ottimo lavoro. Faccio un nome: Kristoffersen. Resterà in organico, ha catturato l'occhio dell'allenatore e si è dimostrato un ottimo professionista. Il secondo è Jaroszynski. Si è presentato in ritiro carico a mille, in ottima forma fisica e cresce giorno dopo giorno. Quasi certamente sarà lui l'altro esterno sinistro che si giocherà di volta in volta il posto con Bradaric".
Soddisfatto del mercato fatto fino a questo momento?
"Tantissimo. Dispiace per l'infortunio di Lovato, ora dovremo intervenire anche in quel reparto in attesa che torni a disposizione. Aggiungo, per darvi un'altra notizia, che Okoli difficilmente lascerà l'Atalanta. Ad ogni modo abbiamo preso i due difensori della nazionale under21, due esterni formidabili e due attaccanti giovani ma che sono un investimento eccellente in ottica futura. Botheim era inseguito da numerosi club anche di caratura internazionale, ma ha sposato il nostro progetto con entusiasmo. Sta nascendo una Salernitana interessante, vogliamo farci trovare pronti sin dall'affascinante esordio contro la Roma nel nostro stadio".
Meno di 6000 abbonamenti venduti, ma il pubblico resta un fattore determinante. E' d'accordo?
"Assolutamente sì, abbiamo la miglior tifoseria d'Italia. Ma avete capito che coreografia sono stati in grado di inscenare il 22 maggio? La loro passione è linfa vitale per la società e un valore aggiunto per la squadra quando si scende in campo. Senza di loro non ce l'avremmo fatta. Sono il dodicesimo uomo per davvero, non per retorica. A prescindere dal numero di abbonamenti venduti, sono convinto che l'Arechi sarà sempre un punto di forza e che ci faremo rispettare anche in trasferta".
Sabato ci sarà un evento dedicato alla memoria di suo fratello, nella Salernitana gioca suo nipote, sua moglie si è commossa guardando la curva che cantava. Ormai la Salernitana è un qualcosa di famiglia...
"E' vero, e mi auguro di cuore che ci possano essere tantissimi tifosi. Presenteremo la squadra, le maglie, sarà il primo impatto con l'Arechi dopo la serata del 22 maggio ricca di emozioni e colpi di scena. Vorrei vedere veramente uno stadio gremito. Ricordo anche che ci sarà una raccolta fondi per aiutare l'AIL, abbiamo sposato una nobile causa insieme alla città di Salerno".
Dove vuole arrivare la sua Salernitana?
"Più in alto possibile, anzitutto restando in serie A senza soffrire come l'anno scorso. Il progetto è valido, lo stiamo portando avanti in modo intelligente seguendo precise strategie di mercato".
Si aspettava fosse così difficile e impegnativo essere presidente di una squadra di calcio?
"Sinceramente no. Ma è anche estremamente gratificante ed emozionante. Ho vissuto in pochi mesi sensazioni uniche".
La tifoseria può sognare un colpo a sorpresa entro fine mercato?
"Noi la punta forte vogliamo prenderla subito, già nei prossimi giorni. Con Piatek ci sono stati passi in avanti, lo posso confermare. Completeremo la squadra progressivamente, sfoltendo contestualmente la rosa. Per il 31 agosto la Salernitana avrà una rosa competitiva ed è vero quanto si dice: calciatori che appaiono inarrivabili ora potrebbero essere alla portata tra qualche settimana. Noi siamo pronti".
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