L'allenatore del Milan Stefano Pioli è intervenuto a DAZN dopo il match pareggiato 3-3 con la Salernitana, ultimo sulla panchina dei rossoneri: "Tante emozioni in questi giorni, cose che ti entrano in testa, tanta gratitudine e risonoscenza per tutti quelli che hanno contribuito a questo percorso, dal club ai dirigenti e soprattutto ai giocatori. Sono stati un gruppo speciale soprattutto quest'anno, nei momenti difficili ci siamo aiutati".

Quanto è grato alla tifoseria?
"Ho vissuto delle emozioni qui al Milan grazie ai nostri tifosi, che capitano poche volte in una carriera di un allenatore. Mi hanno riempito il cuore di gioia, gratificazione. Quello che abbiamo fatto è arrivato perchè siamo stati compatti. Sono orgoglioso di aver fatto parte di questo percorso e di essere entrato nella storia di un club così prestigioso".

Qual è la prossima ambizione?
"Questa esperienza, grazie alle tante vicissitudini, mi fa arrivare a un livello in cui voglio cercare di costruire ancora qualcosa di speciale. Esigo tantissimo da me stesso, sono uscito dalla mia zona di confort per pretendere di più da me stesso, dalla società e dai giocatori. Spero di trovare persone come le ho trovate qua. Siamo stati forse la squadra più giovane ad aver vinto uno scudetto, i calciatori sono cresciuti e diventati più forti. Voglio avere l'ambizione di provare a fare qualcosa di speciale come capitato qua".

Nessun anno sabbatico?
"Il mio agente mi chiamava in queste settimane. Io ho detto sempre niente fino all'ultima partita e alla fine del rapporto col club. Nei prossimi dieci giorni potrebbero esserci delle cose. Devo trovare qualcosa di stimolante e che mi dia l'opportunità di fare qualcosa di speciale. Ora anche andare in giro a vedere allenatori importanti può aiutare. Non mi sento stanco ma ho bisogno di trovare qualcosa di stimolante, conoscere persone con cui si possa fare qualcosa di importante".

Condivideva il fatto che questo ciclo fosse finito?
"Cominciano e finiscono. Non è semplice farli durare a lungo e noi ci siamo riusciti. È la cosa migliore per tutti. Sono uscito tante volte da San Siro con emozioni che sognavo, non era scontato".

Ha fatto crescere i giocatori che poi non hanno abbandonato nel momento di difficoltà.
"Quando abbiamo iniziato qui non c'era questa proiezione, lo abbiamo costruito tutti insieme, coi dirigenti che mi hanno sostenuto, con investimenti importanti e con giocatori che sono cresciuti. Qualcosa di speciale significa migliorare i giocatori, far ottenere dei risultati sportivi migliori di quelli del passato, migliorare il patrimonio e far salire i bilanci, non è solo vincere. Vedrò nei prossimi giorni, sto anche studiando l'inglese. Nei prossimi giorni guarderò indietro per cercare di migliorare in futuro. I prossimi 10-15 giorni potrebbero essere decisivi per cercare qualcosa di particolare".

C'è una critica che le ha dato più fastidio?
"Sinceramente no. Cerco di trovare sempre delle soluzioni alle difficoltà, non perdere fiducia nel mio lavoro e nei miei giocatori. Nel nostro ambiente è tutto eagerato, complimenti e critiche e non ci vado indietro. Cerco sempre equilibrio insieme ai giocatori e allo staff. Le critiche sono forti quando sei in alto e vogliono farti cadere. Mi sono scoperto molto resiliente. Non mi piacciono gli allenatori che parlano tanto, mi riferisco a quelli che non stanno lavorando".

Sezione: L'avversario / Data: Sab 25 maggio 2024 alle 23:51
Autore: Lorenzo Portanova
vedi letture
Print