Quando si pensa a Salernitana-Frosinone la mente vola inevitabilmente a quella sera del primo maggio 2017, quando i granata si giocavano la possibilità di partecipare ai playoff a cospetto della capolista del momento. Dinanzi a 12mila spettatori carichi di entusiasmo i padroni di casa dovettero tuttavia arrendersi all’evidente superiorità dei ragazzi di Marino, pronti a vendicare l’1-3 dell’andata che, a conti fatti, costò la promozione diretta. Il pubblico scortò la squadra dall’albergo all’Arechi ricreando scene dei tempi d’oro, peccato che l’approccio sul campo fu totalmente sbagliato “anche perché la gara è stata caricata troppo” come disse mister Bollini in conferenza stampa. Protagonista assoluto, però, fu l’arbitro Pasqua. Come dimenticare i due calci di rigore non concessi alla Salernitana sul risultato di 0-1 così come l’espulsione per doppio giallo a Minala dopo che era stato perdonato di tutto ai calciatori ospiti. Ciliegina sulla torta il penalty regalato ai ciociari al 45’: Tuia prese nettamente il pallone anticipando Ciofani, il fischietto campano indicò il dischetto tra l’incredulità generale di una tifoseria che in parte abbandonò lo stadio in segno di protesta. Sul campo finì 1-3 e il Frosinone meritò quella vittoria. Pasqua, poche settimane dopo, fu designato in A per Sampdoria-Juventus e ancora oggi è impegnato nella massima categoria. Eppure quella sera avrebbe meritato un voto molto molto basso.

Sezione: News / Data: Mer 02 ottobre 2019 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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