L'appello e lo sfogo di Danilo Iervolino non sono passati inosservati. Per la prima volta in un anno il presidente si è detto "triste, dispiaciuto, amareggiato" per alcune situazioni che "vanno oltre quella critica che accetto e che fa parte del calcio, soprattutto dopo un 8-2". Sin qui applaudito ed osannato per aver salvato la Salernitana due volte e per aver garantito investimenti non indifferenti rispetto ai tempi di crisi economica che vive il calcio italiano, il patron è rimasto piuttosto colpito non tanto dallo striscione esposto durante il derby contro il Napoli, ma dal messaggio rivolto ai calciatori al Mary Rosy. Certamente la parola "minaccia" è stata forte: la torcida granata, per quanto esigente e passionale, ha fatto negli anni un esponenziale salto di maturità e nessuno minaccia nessuno. Poi ci sono quelle minoranze rumorose dei social che, seguendo sostenitori di sè stessi e altri personaggi a caccia di visibilità a scapito dei granata, provano da decenni a destabilizzare l'ambiente ma che non devono essere assolutamente presi in considerazione. Pagine anonime o gentaglia che vede nello sfogo e nella diffamazione l'argomentazione massima. Iervolino è troppo intelligente per farsi intaccare da costoro che, con la Sud e con i tifosi veri, nulla hanno a che vedere. Prendiamo, dunque, il buono del discorso del patron che, implicitamente, ha riconosciuto la fondamentale importanza del popolo salernitano per poter conseguire gli obiettivi. E così, dopo settimane davvero complesse e contraddistinte da un dietrofront clamoroso, è giunto per davvero il tempo di mettere tutto da parte e remare nella stessa direzione per il bene della Salernitana attribuendo meriti e responsabilità a bocce ferme. Il destino è ancora nelle mani della Salernitana e solo insieme ci si potrà garantire il terzo anno di fila in massima serie.

Sezione: News / Data: Ven 27 gennaio 2023 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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