Estate 2011, la Salernitana per la seconda volta in 6 anni fallisce e deve ripartire dalle categorie dilettantistiche. C'è un bando per rilevare il titolo sportivo e la scelta ricade sul duo Lotito-Mezzaroma (c'erano altre sette cordate disponibili all'acquisizione). Si dovrebbe ripartire dall'Eccellenza ma la coppia romana iscrive la squadra al campionato Dilettanti col nome Salerno Calcio e con le maglie blaugranata. Il campionato non è semplice ma la squadra di Perrone vince il campionato e ritorna tra i professionisti.

Il duo romano quindi, su pressione della piazza, acquista marchio e denominazione. Dopo un anno quindi, ritorna la Salernitana granata e col cavalluccio sul petto. La squadra affronta il campionato di Seconda Divisione (sarà abolita poco dopo) e al primo colpo ottiene subito la promozione in Lega Pro Prima Divisione, vincendo anche la Supercoppa. Due campionati vinti e un trofeo in due anni. Iniziano a questo punto le prime polemiche tra tifoseria e proprietà con Lotito che chiede più persone allo stadio. Nel primo campionato di Lega Pro non arriva la promozione in serie B, fallita ai playoff, ma la consolazione della Coppa Italia di C. Il secondo anno però (il quarto per la coppia di presidenti) è quello buono e i granata tornano nel calcio che conta. 

Nel primo anno di B, l'obiettivo è la salvezza e seppur con qualche sofferenza di troppo arriva, dopo il playout a senso unico col Lanciano. Al secondo anno si punta a migliorare, soprattutto a non soffrire come nell'anno precedente e i granata ottengono una salvezza tranquilla con Sannino prima e Bollini poi, in panchina. Dal terzo anno di B però iniziano i problemi. La società vuole i playoff che non vengono raggiunti nel campionato 17/18 con Bollini e Colantuono in panchina (l'unica consolazione il doppio confronto vinto con l'Avellino). La stagione successiva la società fa sul serio e costruisce una squadra che possa arrivare almeno ai playoff (arrivano Djuric, Jallow, Di Tacchio, MicaiAnderson, Di Gennaro) ma dopo una buona partenza i granata sprofondano in classifica e rischiano la retrocessione, evitata solo dopo i playout col Venezia. I tifosi iniziano a contestare sul serio la società, disertando lo stadio nelle ultime giornate.

La ricostruzione riparte da Gianpiero Ventura, ma l'aggancio ai playoff viene ancora una volta fallito, stavolta all'ultima giornata con la sconfitta casalinga con lo Spezia. Il clima si fa pesante ma Lotito e Mezzaroma vanno avanti per la loro strada, scelgono Castori per la panchina e, al decimo anno a Salerno, centrano la promozione, che chiude un cerchio aperto dieci anni prima dalla D e chiuso con la promozione in serie A.

Sezione: News / Data: Lun 07 giugno 2021 alle 16:00
Autore: Lorenzo Portanova
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