Vietato sorprendersi. Perché per fortuna oltre ai tantissimi calciatori che preferiscono rincorrere un assegno «pesante» fino all'ultimo istante, c'è anche chi preferisce concentrarsi su altro. Su molto altro. In estate è toccato a Franck Ribéry, a gennaio scorso invece una delle storie romantiche che tanto piacciono ai tifosi ha visto protagonista Maicon ed il suo sì detto al Sona in Serie D. Protagonista di quella trattativa l'ex granata, ma anche Spezia, Claudio Ferrarese all'epoca direttore sportivo dei veneti: 
"Stiamo parlando di due campioni che si sono esibiti su palcoscenici molto più prestigiosi, ma nonostante questo con grande umiltà si sono immedesimati alla perfezione nei rispettivi contesti racconta proprio Ferrarese - Personalmente non ero sicurissimo che Ribéry accettasse la Salernitana, ma se l'ha fatto vuol dire che ha davvero il fuoco dentro e che quindi è consapevole che può dare tanto alla sua squadra che però deve saperlo supportare". 
La Salernitana ha l'organico per affiancare Ribéry in A? 
"Prima di tutto mi sembra chiaro che l'ex viola ha capito molto bene in quale contesto si trova, poi per quanto riguarda il resto della squadra devo ammettere che dopo la prestazione offerta con il Genoa ha dimostrato di avere gli attributi e di poter camminare al fianco di Ribéry. Prima di quella gara, invece, devo ammettere che avrei detto non lo so". 
Quanto è stato importante il passaggio al 4-3-1-2 non solo per il francese ma anche per l'intera squadra? 
"Castori ha compreso immediatamente che bisognava non solo dare una scossa, ma anche mettere in ordine alcune cose in mezzo al campo, del resto è un allenatore esperto e competente. Certamente questo nuovo modulo permette a Ribéry di poter mettere in mostra tutta la propria classe avendo una sorta di libertà e tranquillità in mezzo al campo, nel complesso per la squadra invece è utile perché a quanto pare sta dando maggiore compattezza". 
Mettendo a confronto gli organici delle squadre che lotteranno per la salvezza nessuno ha in rosa un giocatore come Ribéry, alla distanza quindi potrà essere proprio il numero sette granata l'ago della bilancia nelle zone basse della classifica? 
"Assolutamente sì, giocatori come lui effettivamente non ci sono all'interno delle altre rose. La Salernitana deve solo sperare che stia sempre bene dal punto di vista fisico, perché è innegabile che la carta d'identità può incidere nel corso di una stagione lunga e dispendiosa. Ma Ribéry mi sembra un professionista molto serio, capace di comprendere i vari momenti che si possono presentare nel corso dei mesi". 
Intanto sabato andrà in scena un nuovo scontro salvezza, i novanta minuti di La Spezia tra i liguri e la Salernitana quanto conteranno? 
"Sarà una gara delicata, dove potrà succedere di tutto. Di sicuro per i granata sarà fondamentale non perdere uno scontro salvezza così importante, specie poi considerando che dopo avrà anche Empoli e Venezia. Ma attenzione perché il Picco è un vero e proprio catino, dove nella scorsa stagione lo Spezia ha costruito la sua salvezza. Posso dedurre, però, che la squadra di Motta possa più giocare sui ritmi della gara con il Verona e non su quelli delle sfide con Juventus e Milan in quanto il peso dell'ultima sconfitta e il peso della partita potrà incidere. Io per chi tiferò? Sicuramente più Salernitana". 
Gara decisiva anche per i due allenatori? 
"Questa è sempre una domanda scomoda. Ora come ora, probabilmente, sarà più decisiva per Thiago Motta". 
La sosta a chi può servire di più? 
"Per i granata a mio avviso è stata utile in quanto si stanno allenando con entusiasmo e possono provare a recuperare qualche giocatore, per lo Spezia viceversa credo sia stata decisamente tosta. Chi ha giocato sa che non è facile dopo un 4-0 come quello incassato a Verona, ma sei obbligato comunque a rialzarti giorno dopo giorno".

Sezione: News / Data: Lun 11 ottobre 2021 alle 20:30 / Fonte: Il Mattino
Autore: TS Redazione
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