Impossibile descrivere a parole l'incredibile emozione di tutti i tifosi della Salernitana, che attualmente stanno vivendo un sogno ad occhi aperti. La Serie A, un traguardo bramato dai supporters granata per ventitré lunghi anni. Finalmente ci siamo e non sembra vero, specialmente per come si era aperta questa stagione. Oggi sembra trascorsa una vita, eppure solo pochi mesi fa la squadra granata partiva tra il più totale scetticismo per il ritiro di Sarnano, disertato da tifoseria e buona parte della stampa, dopo l'ennesima stagione fallimentare. Tuttavia è proprio lì, nelle solitarie terre marchigiane che Castori gettava le basi per quello che resta il suo capolavoro forse più grande in carriera. Suo il merito di saper compattare un ambiente scarico, quasi demotivato e farne una macchina da guerra: il tecnico di Tolentino ha saputo far sentire tutti i giocatori parte del progetto fin dall'inizio, basando sulla fiducia e la coerenza il suo rapporto con la squadra, prima ancora di schemi e dettami tattici. Questo successo, più di ogni altro, ha il volto di Castori, che ha plasmato la squadra a propria immagine e somiglianza, riuscendo ad isolarla dalle polemiche e continuando sempre per la sua strada, col suo credo calcistico, in barba al tanto sbandierato e vacuo concetto di "bel gioco". Dopo la prima esperienza non proprio positiva a Salerno, Castori ha avuto il coraggio di tornare e di iscrivere definitivamente il suo nome tra le pagine di storia non soltanto del club, ma dell'intera città. Onore a te, mister, e grazie per l'immensa gioia che ci hai donato. 

Sezione: News / Data: Mar 11 maggio 2021 alle 21:00
Autore: Valerio Vicinanza
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