Aria pesante e squadra ancora largamente incompleta. Il blitz degli ultras e la plateale contestazione alla società hanno lasciato i segni su una Salernitana con i nervi a fior di pelle. Il fitto lancio dei palloni “restituiti” al co-patron Lotito dagli spalti di un Arechi blindato ha scosso tutti, nessuno escluso. Dall’inizio della nuova stagione mai la rabbia della tifoseria aveva toccato con così tanta veemenza i calciatori e il tecnico Fabrizio Castori. Si era cantato contro la società, affisso un po’ ovunque messaggi di dissenso contro l’attuale dirigenza granata (ieri nel Cilento nuovi manifesti contro Lotito, Mezzaroma e Fabiani), spingendosi anche oltre regioni con gli striscioni a Formello, Bologna, Milano e Coverciano. Tutti sulla stessa barca, dunque, con ripercussioni da cancellare con il tempo e con il lavoro, in quel “battesimo del fuoco” all’Arechi che anche in un tipo tosto come Castori ha lasciato il segno. Resta il gesto forte, nuova puntata di un’estate tribolata e dai toni aspri, i più duri dell’ultimo decennio. Sui social la foto dei palloni lanciati sul prato dell’Arechi con i calciatori immobili è diventata virale oltre che condivisa quasi come un gol indimenticabile. Domani sera si registrerà una nuova puntata, con l’incontro alle ore 20 in programma al Centro Sociale di Pastena promosso dal Centro di Coordinamento Salerno Club del presidente Riccardo Santoro e aperto a tutte le sigle del tifo, al quale prenderanno parte anche gli ultras del Direttivo Salerno. La compattezza nella contestazione è sempre più evidente.

Sezione: News / Data: Lun 14 settembre 2020 alle 09:00 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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